Apple ha sorpreso tutti i suoi clienti durante il suo evento Unleashed, tenutosi il 18 Ottobre in Streaming su Youtube e sul sito ufficiale della compagnia. Sono finalmente arrivati i nuovi Macbook Pro da 14 e 16 pollici con architettura M1, sono stati presentati dei nuovi processori gli M1 Pro ed M1 Max, le nuove Airpods 3, una rivisitazione colorata di Homepod Mini ed un nuovo piano per accedere ai contenuti di Apple Music, usufruibile solo con la voce ovverosia tramite Siri.
Indice
M1 Pro ed M1 Max
L’architettura Apple Silicon era stata introdotta l’anno scorso con l’arrivo dei chip M1 quelli che per intenderci hanno e stanno alimentando i Macbook, iMac e Mac Mini più recenti. La transizione da Intel ad una soluzione interna sta arrivando ad una conclusione con la presentazione ad Ottobre 2021 dei nuovi Macbook Pro da 14 e 16 pollici pensati per un target professionale. I nuovi portatili infatti possono contare su un upgrade di M1 chiamato M1 Pro ed M1 Max.
Le due nuove varianti possono contare su tutti i vantaggi di M1 “base” e su un anno di rodaggio. Il SoC unico per CPU, GPU, I/O e Neural Engine ha permesso ad Apple di arrivare quasi ad un raddoppio delle prestazioni rispetto alle prestazioni della concorrenza mantenendo un consumo fino al 70% più ridotto ed ottimizzato arrivando a risparmiare fino a 100W nei processi ad alto carico di M1 Max rispetto alle GPU Intel e AMD. Rispetto ad M1 invece le prestazioni aumento del 70% per quanto concerne la CPU e del doppio o del quadruplo in termini di GPU nel caso di M1 Pro o M1 Max.
I due processori possono contare entrambi su una CPU che arriva fino a 10 core e su un Neural Engine a 16 core, la GPU arriva fino a 16 core su M1 Pro e fino a 32 core su M1 Max.
A seconda della configurazione e dal tipo di Macbook potremo scegliere sul chip M1 che preferiamo tra Pro e Max, sul numero di core a disposizione e di conseguenza sul wattaggio del dispositivo che può arrivare fino a 140W sui Macbook più prestanti.
M1 ha trasformato i nostri computer più popolari dotandoli di prestazioni incredibili, tecnologie progettate ad hoc e un’efficienza energetica all’avanguardia nel settore. Nessuno aveva mai usato un’architettura system-on-a-chip su un sistema professionale fino ad oggi. Lo abbiamo fatto ora con M1 Pro e M1 Max. Grazie agli enormi miglioramenti nelle prestazioni della CPU e della GPU, alla banda di memoria sei volte maggiore, ad un nuovo motore multimediale con acceleratori ProRes e ad altre tecnologie evolute, M1 Pro e M1 Max portano il chip Apple ad un nuovo livello, che non è paragonabile a quello di qualsiasi altro notebook professionale.
Johny Srouji, Senior Vice President of Hardware Technologies di Apple.
M1 Pro e Max includono ognuno con limiti differenti i nuovi motori multimediali pensati da Apple per velocizzare l’elaborazione video pur mantenendo basso il consumo della batteria. M1 Pro include il supporto a ProRes consentendo lo streaming di più sorgenti ProRes 4K e 8K mentre M1 Max si spinge oltre offrendo il doppio della banda per la codifica video e potendo contare su due acceleratori ProRes. Il risultato per M1 Max è riuscire ad effettuare una transcodifica dei video ProRes in Compressor fino a 10 volte più velocemente rispetto alla precedente generazione di Macbook Pro 16″.
Per quanto riguarda la sicurezza i nuovi chip M1 supportano l’ultima generazione di Secure Enclave di Apple, l’avvio protetto con verifica hardware e varie tecnologie anti-exploit in fase di esecuzione.
Infine, Apple fa sapere che la traduzione delle app ancora non ottimizzate per Apple Silicon sarà possibile con la tecnologia e le prestazioni di Rosetta 2. Vale la pena ricordare che è possibile eseguire le app di iPhone e iPad su Mac se queste sono state rese compatibili dagli sviluppatori (non basta spiacciare un ipa dentro al Mac per eseguire qualunque tipo di app).
La transizione verso Silicon da Intel è a metà, Apple infatti annunciò nel 2020 che sarebbe durata due anni. Uno è andato, rimane solo da vedere cosa bollirà in pentola fino alla fine del 2022. Intanto una cosa è certa, non esistono soluzioni Intel per i nuovi Macbook Pro.
Macbook Pro da 14 e 16 pollici
tra grandi ritorni, degli addii e l’avvio di una nuova rivoluzione
I nuovi Macbook Pro da 14″ e 16″ sono destinati a far discutere, un po’ come molti prodotti e scelte fatte negli anni da Apple. Ad alcuni farà piacere sapere che il display dei nuovi portatili di fascia alta saranno accompagnati dalla Notch (tacca che ha reso celebri gli iPhone dal’X agli attuali 13) ma senza la partecipazione del FaceID, che ritorneranno le prese HDMI, SDXC e MagSafe insieme ai tasti funzione che erano stati scalzati – forse a torto – dalla tanta temuta TouchBar. Piccola chicca: potrete pulire i vostri nuovi portatili con un panno in microfibra realizzato da Apple ma per portarvelo a casa dovrete aspettare qualche mese dato che sono già esauriti e spendere 25 euro.
Apple nel descrivere i nuovi Macbook parla di un’invenzione indomabile non a torto, i processori M1 Pro ed M1 Max che sono sicuramente la novità principale di questi portatili sono molto più veloci, potenti ed efficienti rispetto alla concorrenza.
Volevamo creare il notebook professionale migliore al mondo e oggi siamo entusiasti di presentare il nuovo MacBook Pro con i chip M1 Pro e M1 Max; è una combinazione rivoluzionaria di prestazioni fenomenali, autonomia della batteria senza pari e funzioni all’avanguardia. Il nuovo MacBook Pro ha un meraviglioso display XDR, ancora più porte tra cui MagSafe 3, un’evoluta videocamera a 1080p e un sensazionale sistema audio a sei altoparlanti, il tutto in un fantastico design. Il nuovo MacBook Pro non ha eguali ed è di gran lunga il miglior notebook professionale che abbiamo mai realizzato.
Greg Joswiak, Senior Vice President of Worldwide Marketing di Apple
Una differenza dai predecessori e dalla concorrenza è la perdita di Jonathan Ive, ex-progettista e designer di Apple che puntò moltissimo sul design alle volte sacrificando la funzionalità. Forse è proprio grazie al suo licenziamento se oggi possiamo vedere dei Macbook con le nuove prese già citate all’inizio, ovvero lo slot SD, l’HDMI ed il ritorno anche su Mac del connettore MagSafe. Questo forse non lo sapremo mai ma è importante analizzare proprio queste novità per valutarne le criticità non annunciate dall’azienda californiana.
Non troviamo più le famose quattro porte thunderbolt dei modelli più potenti, ora sul lato sinistro troviamo un connettore MagSafe 3, due porte thunderbolt 4 e un jack per le cuffie; sul lato destro invece sono posizionate una presa SDXC, una presa thunderbolt 4 ed una presa HDMI 2.0.
Il connettore MagSafe di terza generazione è l’unico a supportare la ricarica a 140W, il valore infatti scende a 100W se decidiamo di alimentare il Macbook con il cavo di ricarica usb-c questo perché i nuovi processori sono comunque più dispendiosi rispetto ai precedenti, il consumo per capirci oscilla tra i 67W ai 96W per il Macbook Pro da 14″ e si assesta ai 140W per gli altri dispositivi.
Queste variazioni hanno portato anche alla presenza della ricarica rapida sui modelli da 14″ con alimentatore da 96W che permette di ripristinare la capacità del portatile al 50% in soli 30 minuti funzionalità del tutto assente nelle varianti da 16″.
Lo slot SDXC permetterà ai fotografi di trasferire le foto dalle loro Reflex o videocamere professionali tramite schedina SD senza la necessità di acquistare un adattatore a parte, però il detto dice che non è tutto oro quel che luccica. Secondo The Verge infatti il connettore ha una velocità di lettura e scrittura massima di 312 MB/s secondo lo standard UHS-II non fornendo alcun tipo di supporto per USH-III ed SD-Express che avrebbero consentito di garantire una velocità R/W pari a 624MB/S. Questa limitazione porta anche un’inesorabile limite alla capacità massima delle schedine SD che possono raggiungere solo i 256gb.
Infine soffermiamoci sulla presa HDMI 2.0 nativa che in quanto tale fornisce un supporto ad un solo monitor esterno 4K a 60Hz contro lo standard HDMI 2.1 che avrebbe permesso una larghezza di banda fino a 48gbps sufficienti per supportare un display da 120Hz. Le tre porte thunderbolt sopravvissute al cambio del corpo macchina supportano invece la ricarica, la funzionalità display port, il supporto a tre monitor esterni fino a 6K con una frequenza di aggiornamento da 60Hz o quattro monitor 4K a 60Hz, oltre al trasferimento dati fino a 40gb/s con le periferiche compatibile e alla ricarica come già indicto fino ai 96W.
Nulla da eccepire sul solito connettore jack per le cuffie con filo, rimane infatti della dimensione tradizionale da 3.5mm infatti non sono state effettuate variazioni e nulla è cambiato dai precedenti modelli.
Una notch in un display ricco ed innovativo
Grazie ad una rivisitazione delle cornici dei nuovi Macbook potremo contare su 0.2 pollici aggiuntivi di schermo, questi vengono sfruttati dalla fatidica notch che abbiamo iniziato a conoscere con i modelli di iPhone più recenti. La tacca fa da separatore e raccoglitore per la barra dei menu che la nasconde del tutto quando usiamo la dark mode o dei colori scuri.
Con le modifiche al layout la zona di lavoro risulta più spaziosa e capiente, l’obbiettivo di Apple è aiutare gli sviluppatori a creare applicazioni più immersive, coinvolgenti ed in grado di aumentare la produttività dei loro utenti.
Nello specifico sarà possibile acquistare un Macbook 14″ con un display effettivo da 14.2″ da 5.9 milioni di pixel, ed un Macbook 16″ con un display effettivo da 16.2″ con 7.7 milioni di pixel. Entrambi potranno contare sulla tecnologia mini-Led Liquid Retina XDR che porta la luminosità massima a 1600 nit ed il contrasto ad un valore pari a 1.000.000:1 oltre al classico supporto alla gamma cromatica P3 e al True Tone. La grossa novità è l’arrivo della tecnologia Pro Motion che corrisponde ad un refresh rate adattivo fino a 120Hz: il sistema adatterà la frequenza di aggiornamento dello schermo in base al contenuto da riprodurre portando il refresh rate anche al di sotto dei 60hz garantendo quindi un basso consumo ove possibile.
Nella notch troviamo solo la Webcam Facetime HD ora a 1080p di risoluzione grazie ad una lente a 4 elementi. Peccato per l’assenza del FaceID che non trova ancora spazio a discapito dell’onnisciente TouchID presente ora nel tasto di accensione del Mac, un po’ come succedeva negli Air più recenti.
Tastiera e Speaker: l’inizio di una nuova era?
La Touchbar personalmente la adoravo ma sono ben conscio dei suoi difetti. Avessi potuto scegliere avrei preferito una sua rivisitazione rispetto ad un ritorno alle origini. Mancava un feedback tattile per capire se il tasto veniva premuto oppure no, un sistema che evitasse i tap involontari ed un maggior grado di adozione da parte degli sviluppatori (anche se di soluzioni interessante su Github ne ho trovate, come ad esempio Pock).
Ora, i Macbook, hanno a disposizione una nuova fiammante Magic Keyboard a dopio anodizzazione con retroilluminazione, tasti funzione, tasto esc e tasto d’accensione con TouchID. Al di sotto troviamo lo spazioso trackpad Force Touch che invece è tanto amato da tutti gli utenti Apple.
Ai lati della tastiera troviamo il nuovo sistema audio da sei speaker ad alta fedeltà comprendente due tweeter e quattro woofer in grado di aumentare i bassi dell’80% di introdurre il supporto all’audio spaziale e alla cancellazione attiva del rumore per garantire un’esperienza di ascolto tridimensionale.
Parola magica: Alluminio
Usufruendo della progettazione dei nuovi processori e del sistema termico per la dispersione del calore i nuovi Macbook possono contare su una batteria in grado di garantire più o meno 14 ore di riproduzione video sul modello da 14″ e 21 ore sul modello da 16″. Come già detto, con un alimentare da 96W è possibile ricaricare il Macbook Pro 14″ da 0 al 50% in 30 minuti tramite le porte usb-c.
E’ proprio con il corpo in alluminio che il Mac permette al calore di scorrere via fluido senza compromettere le prestazioni e la sicurezza del dispositivo. L’aria spostata infatti viene incrementata del 50% ma solo con i test dal vivo potremo capire se la soluzione pensata da Apple è sufficiente oppure no.
Prezzi e disponibilità
I nuovi Macbook sono preodinabili e verranno spediti dal 26 Ottobre giorno dal quale sarà possibile procedere all’acquisto con disponibilità immediata.
Tra le colorazioni grigio siderale e argento notiamo anche la configurazione più vecchia da 13″ tra i Macbook Pro acquistabili, è infatti possibile scegliere anche due tipi di Macbook da 13″ con architettura M1. Di seguito vengono elencate tutte le possibilità del listino attuale:
- [Vecchio modello] Macbook Pro 13″ equipaggiato con Soc Apple M1, Cpu 8-core, GPU 8-core, Archiviazione SSD da 256gb, Display Retina da 13″ con True Tone, Magic Keyboard, TouchBar, TouchID, Trackpad FourceTouch e due porte thunderbolt usb-4: da 1479€
- Upgrade a 16gb di memoria unificiata: +230€
- Upgrade ad SSD da 512gb, 1TB, 2TB: +230€, +460€, +920€
- [Vecchio modello] Macbook Pro 13″ equipaggiato con Soc Apple M1, Cpu 8-core, GPU 8-core, Archiviazione SSD da 512gb, Display Retina da 13″ con True Tone, Magic Keyboard, TouchBar, TouchID, Trackpad FourceTouch, due portethunderbolt usb-4: da 1709€
- Upgrade a 16gb di memoria unificiata: +230€
- Upgrade ad SSD da 1TB, 2TB: +230€, 690€
- Macbook Pro 14″ equipaggiato con Soc Apple M1 Pro, Cpu 8-core, GPU 14-core, 16gb di memoria unificata, archiviazione SSD da 512gb, Neural Engine 16-core, Display Liquid Retina XDR da 14″, Tre porte thunderbolt usb-4, uno slot SDXC, una porta MagSafe 3, una porta HDMI, Magic Keyboard con TouchID, Trackpad Force Touch, Alimentatore USB-C da 67W da 2349€
- Upgrade a M1 Pro (CPU 10-core, GPU 14-core): +230€
- Upgrade a M1 Pro (CPU 10-core, GPU 16-core): +270€
- Upgrade a M1 Max (CPU 10-core, GPU 24-core): +500€
- Upgrade a M1 Max (CPU 10-core, GPU 32-core): +730€
- Upgrade Memoria Unificata a 32gb: +460€
- Upgrade Memoria Unificata solo con M1 Max a 64gb: +920€
- Upgrade ad SSD da 1TB, 2TB, 4TB, 8TB: +230€, +690€, +1380€, 2760€
- Upgrade alimentatore USB-C da 96W (ricarica rapida): +20€
- Macbook Pro 14″ equipaggiato con Soc Apple M1 Pro, Cpu 10-core, GPU 16-core, 16gb di memoria unificata, archiviazione SSD da 1TB, Neural Engine 16-core, Display Liquid Retina XDR da 14″, Tre porte thunderbolt usb-4, uno slot SDXC, una porta MagSafe 3, una porta HDMI, Magic Keyboard con TouchID, Trackpad Force Touch, Alimentatore USB-C da 67W da 2849€
- Upgrade a M1 Max (CPU 10-core, GPU 24-core): +230€
- Upgrade a M1 Max (CPU 10-core, GPU 32-core): +460€
- Upgrade Memoria Unificata a 32gb: +460€
- Upgrade Memoria Unificata solo con M1 Max a 64gb: +920€
- Upgrade ad SSD da 2TB, 4TB, 8TB: +460€, +1150€, +2530€
- MacBook Pro 16″ equipaggiato con Soc Apple M1 Pro, Cpu 10-core, GPU 16-core, 16gb di memoria unificata, archiviazione SSD da 512gb, Neural Engine 16-core, Display Liquid Retina XDR da 16″, tre porte thunderbolt usb-4, una porta HDMI, una porta SDXC, una porta MagSafe 3, Magic Keyboard con TouchID, Trackpad ForceTouch, Alimentatore USB-C da 140W a partire da 2849€
- Upgrade a M1 Max (CPU 10-core, GPU 24-core): +230€
- Upgrade a M1 Max (CPU 10-core, GPU 32-core): +410€
- Upgrade Memoria Unificata a 32gb: +460€
- Upgrade Memoria Unificata solo con M1 Max a 64gb: +920€
- Upgrade ad SSD da 1TB, 2TB, 4TB, 8TB: +230€, +690€, +1380€, +2760€
- MacBook Pro 16″ equipaggiato con Soc Apple M1 Pro, Cpu 10-core, GPU 16-core, 16gb di memoria unificata, archiviazione SSD da 1TB, Neural Engine 16-core, Display Liquid Retina XDR da 16″, tre porte thunderbolt usb-4, una porta HDMI, una porta SDXC, una porta MagSafe 3, Magic Keyboard con TouchID, Trackpad ForceTouch, Alimentatore USB-C da 140W a partire da 3079€
- Upgrade a M1 Max (CPU 10-core, GPU 24-core): +230€
- Upgrade a M1 Max (CPU 10-core, GPU 32-core): +410€
- Upgrade Memoria Unificata a 32gb: +460€
- Upgrade Memoria Unificata solo con M1 Max a 64gb: +920€
- Upgrade ad SSD da 2TB, 4TB, 8TB: +460€, +1150€, +2530€
- MacBook Pro 16″ equipaggiato con Soc Apple M1 Max, Cpu 10-core, GPU 32-core, 32gb di memoria unificata, archiviazione SSD da 1TB, Neural Engine 16-core, Display Liquid Retina XDR da 16″, tre porte thunderbolt usb-4, una porta HDMI, una porta SDXC, una porta MagSafe 3, Magic Keyboard con TouchID, Trackpad ForceTouch, Alimentatore USB-C da 140 a partire da 3949€
- Upgrade Memoria Unificata a 64gb: +460€
- Upgrade ad SSD da 2TB, 4TB, 8TB: +460€, +1150€, +2530€
In tutti i dispositivi è possibile aggiungere Final Cut Pro a 299,99€ e Logic Pro a 199,99€
Apple Care+ consente di accedere a tre anni di supporto tecnico Apple e protegge il Cliente da danni accidentali al dispositivo (due interventi ogni 12 mesi), copre l’usura della batteria e gli accessori inclusi:
- AC+ per Macbook Pro 13″ a 279€
- AC+ per Macbook Pro 14″ a 299€
- AC+ per Macbook Pro 16″ a 399€
Le nuove Airpods 3
Sono una via di mezzo tra le Airpods della precedente generazione e le Airpods Pro, si piazzano a 199€ ed il loro principale upgrade è il supporto all’audio spaziale.
In realtà ci sono molte altre novità come un redesign estetico, l’integrazione di un nuovo driver e l’implementazione di un nuovo aomplificatore ad alta gamma dinamica in grado di offrire frequenza a detta di Apple limpide e cristalline. L’autonomia arriva a 6 ore di ascolto per singola ricarica, con il Case il valore sale a 30 ore.
Chi ama ascoltare musica adorerà la nuove Airpods 3 grazie all’audio spaziale che consentirà all’utente di immergersi nell’ascolto in Dolby Atmos accompagnato dall’Audio Spaziale che negli anni Apple ha fatto conoscere nelle sue cuffie ed auricolari di fascia alta.
Grazie al chip M1 potremo configurare velocemente le cuffiette aprendo semplicemente il Case il quale ora supporta la Rete Find My per essere rintracciati anche qualora dovessimo perdere il case con dentro le Airpods.
Ovviamente queste Airpods supportano tutte le novità di iOS 15 come la lettura delle notifiche e del chiamante, il supporto al Codec vocale AAC-ELD per far sembrare che la nostra voce e quella degli altri compaia da un punto specifico nello schermo ovvero dalla posizione dell’interlocutore ma ritroveremo anche quanto abbiamo apprezzato negli anni dalle precedenti generazioni di Airpods come la rilevazione della pelle, la ricarica wireless e rapida, la certificazione IPX4 permetteranno di ottenere un’esperienza di ascolto veramente eccezionale.
Gli AirPods hanno cambiato per sempre il concetto di cuffie wireless grazie al design innovativo, all’incredibile qualità audio e all’esperienza magica. Siamo davvero entusiasti di lanciare una nuova generazione di AirPods, che offrono una qualità audio insuperabile, grazie all’equalizzazione adattiva e all’audio spaziale con rilevamento dinamico della posizione della testa, e funzionano alla perfezione con gli altri dispositivi Apple, rendendo ancora migliori gli auricolari più venduti al mondo.
Greg Joswiak, Senior Vice President of Worldwide Marketing di Apple
Per Airpods 3 saranno disponibili dal 26 Ottobre ad un prezzo di 199€ a cui è possibile ordinare AppleCare+ per coprire eventuali danni accidentali per due anni a 39€
Attualmente il listino delle Airpods è così composto:
- Airpods 2: 149€
- Airpods 3: 199€
- Airpods Pro con custodia di ricarica MagSage: 279€
Tutti i modelli consentono di accedere ad una promozione limitata che permette di riscattare gratis 6 mesi di Apple Music Individuale.
Homepod Mini
Homepod Mini non ottiene novità di rilievo, solo nuove colorazioni dato che ora verrà reso disponibile cinque colorazioni: Grigio Siderale, Blu, Giallo, Arancione e Bianco.
La novità vera e propria è che Apple ha confermato l’arrivo dello smart speaker anche in Italia ed in altre nazioni dal mese di Novembre. Purtroppo non sono disponibili informazioni più precise dato che nei comunicati stampa e sul sito viene citato il mese con la dicitura “In arrivo”.
Homepod è alto 8,43 cm ed offre un audio a 360 gradi per creare un audio coinvolgente, i driver full range insieme al bilanciamento del volume tramite il chimp Apple S5, ai radiatori force cancelling e alla cancellazione del rumore permettono di ascoltare in modo cristallino la musica in tutta la stanza sfruttando la funzionalità Hey Siri multi-utente per chiedere all’assistente di controllare la musica ma anche le funzionalità domotiche della casa. Il bello è che Homepod Mini fa da Hub Domestico, ciò significa che non sarà più necessario avere una Apple TV o un iPad per iniziare a rendere smart la propria abitazione.
HomePod mini offre una qualità audio straordinaria e, grazie agli oltre 90 milioni di brani del catalogo globale Apple Music e alla profonda integrazione con i dispositivi Apple, è l’altoparlante smart perfetto per gli utenti iPhone.
Bob Borchers, Vice President of Worldwide Product Marketing di Apple.
Ora disponibile in nuovi e vivaci colori, HomePod mini si adatta ancora meglio a ogni ambiente della casa e offre un audio di qualità, la praticità di Siri e funzioni di domotica intelligenti e sicure, proteggendo al contempo la privacy.
Una particolarità che in molti potrebbero apprezzare è che Homepod Mini è in grado di sapere se nella stanza è presente un secondo Homepod o Homepod Mini, in questo caso inizia la collaborazione che contraddistingue l’ecosistema Apple: i dispositivi si associeranno tra di loro e genereranno un impianto stereo, uno speaker farà da cassa di destra e l’altro da cassa di sinistra in piena compatibilità con Apple Tv e Mac. In alternativa sarà possibile mettere i vari speaker in più punti della casa e sfruttarli come uscite audio Bluetooth o AirPlay 2.
Tramite Airplay 2 potremo dire a Siri di riprodurre la nostra canzone preferita in tutta la casa. Dopo qualche secondo tutti gli Homepod si sincronizzeranno e daranno vita ad una sorta di concerto casalingo. Non fatelo se vivete in un condominio o se avete un vicino scorbutico, rischiate molto altro oltre la vostra stessa incolumità!
Infine è bello sapere che Homepod Mini grazie al chip U1 è in grado di portare un pizzico di magia con gli iPhone di ultima generazione. Basterà infatti appoggiare gli smartphone compatibili per iniziare una riproduzione audio o per proseguirla sull’iPhone qualora dovessimo uscire di casa.
Apple Music Voice Plan
Apple Music e Siri sono partner naturali e operano già in perfetta sinergia. Con centinaia di milioni di dispositivi in tutto il mondo che utilizzano attivamente Siri, siamo entusiasti di aggiungere questo nuovo piano che offre un’esperienza musicale ancora più intuitiva grazie ai comandi vocali e rende Apple Music accessibile ad ancora più persone nel mondo
Oliver Schusser, Vice President of Apple Music and Beats di Apple.
Grazie alla sinergia tra Siri, i nuovi processi relativi all’intelligenza artificiale ed Apple Music siamo di fronte ad un nuovo tipo di piano musicale, forse senza concorrenti. Apple Music Voice Plan offre tutto il catalogo del servizio musicale ma in esclusiva su Siri.
Non avremo accesso all’applicazione, al webplayer o alle app di terze parti su tv, console, speaker di terze parti, solo all’assistente vocale sui dispositivi originali Apple. Dovremo impartire i comandi relativi a quello che vogliamo ascoltare tra radio, playlist, album e artisti ed attendere il responso di Siri. Il vantaggio? Il costo del servizio è di soli 5€ al mese, gli stessi che vengono richiesti agli studenti per l’attivazione dell’abbonamento completo individuale a loro dedicato e che continuerà ad esistere.
Nella realtà dei fatti l’applicazione di Apple Music sarà accessibile ma non sarà la stessa di sempre, verrà semplicemente riadattata per offrire un’esperienza utente personalizzata. Probabilmente ci sarà la possibilità di creare le proprie playlist, vedere i comandi più efficaci per interagire con Siri e poco altro.
Voice Plan si affiancherà ai piani pre-esistenti e alle promozioni in corso e costerà esattamente 4.99€ al mese senza vincoli contrattuali. La sottoscrizione si potrà avviare dicendo “Ehi Siri, inizia la prova gratuita di Apple Music Voice”. “Ehi Siri, attiva Apple Music Voice” o tramite app ma solo dai prossimi mesi quando il servizio sarà ufficialmente attivo in Australia, Austria, Canada, Cina, Francia, Germania, Giappone, Hong Kong, India, Irlanda, Italia, Messico, Nuova Zelanda, Regno Unito, Spagna, Stati Uniti e Taiwan.
Il piano si adatta perfettamente agli utenti occasionali e a chi possiede un Homepod Mini, i più scettici stentano ad apprezzare questa soluzione perché pur abbassando la soglia di ingresso in Apple Music rimane comunque molto limitativa sopratutto nelle lingue non anglofone dove pronunciare dei comandi relativi a cantanti stranieri risulta complesso, Siri infatti potrebbe non comprendere la domanda rendendo frustante l’esperienza utente obbligando di fatto le persone ad abbonarsi alla soluzione premium da 9.99€ al mese o superiore.
Voice Plan è da escludere per gli utenti desiderosi di provare Apple Music su dispositivi terzi, Audio Spaziale e Dolby Atmos, la riproduzione in alta qualità “lossless”, vogliono leggere i testi delle canzoni, salvare i brani offline (solo 100.000 del catalogo composto da 85 milioni di brani). Ovviamente le soluzioni familiari non sono compatibili con Voice Plan, chi vuole condividere l’abbonamento con la Famiglia Apple (fino a 6 persone) deve scegliere la versione Family da 14.99€/mese o un bundle con Apple One.
One More Thing
No non c’era nella presentazione ma è stato presentato comunque nell’Apple Store online. Apple ha presentato un suo panno in microfibra da 25€.
A molti è sembrata “strafottenza”, la realtà è che i display XDR con nanotexture sono particolarmente sensibili, Apple ha infatti segnalato in passato nelle pagine dell’assistenza che la pulizia di quel tipo di display dovrebbe avvenire esclusivamente con il panno che viene fornito in dotazione insieme al monitor. Gli utenti che perdevano o rovinavano il panno dovevano passare fisicamente in un Apple Store e chiedere all’assistenza di fornirne uno nuovo.
Semplicemente adesso è possibile procedere all’acquisto in autonomia senza passare per gli store fisici. La vasta “compatibilità” e la voglia di comprare un gadget marchiato Apple ha scaldato gli animi – ed i portafogli – di molti fan che sono corsi a riempire i carrelli virtuali facendo slittare le spedizioni addirittura a Dicembre.
Un po’ particolare come One More Thing, non trovate?
Replay di Unleashed
Concludo il lunghissimo articolo facendo presente che è possibile riguardare tutto l’evento di Ottobre su Youtube e su Apple Podcast dove è presente sia la versione con video sia la versione solo audio.
Inoltre Apple ha reso disponibile il video introduttivo dove veniva montata una canzone basata interamente sui suoni di chiusura, d’apertura o di utilizzo di Airpods, Macbook, iPhone e moltissimi altri accessori.