Apple ha sorpreso tutti i suoi clienti durante il suo evento Unleashed, tenutosi il 18 Ottobre in Streaming su Youtube e sul sito ufficiale della compagnia. Sono finalmente arrivati i nuovi Macbook Pro da 14 e 16 pollici con architettura M1, sono stati presentati dei nuovi processori gli M1 Pro ed M1 Max, le nuove Airpods 3, una rivisitazione colorata di Homepod Mini ed un nuovo piano per accedere ai contenuti di Apple Music, usufruibile solo con la voce ovverosia tramite Siri.
Indice
M1 Pro ed M1 Max
L’architettura Apple Silicon era stata introdotta l’anno scorso con l’arrivo dei chip M1 quelli che per intenderci hanno e stanno alimentando i Macbook, iMac e Mac Mini più recenti. La transizione da Intel ad una soluzione interna sta arrivando ad una conclusione con la presentazione ad Ottobre 2021 dei nuovi Macbook Pro da 14 e 16 pollici pensati per un target professionale. I nuovi portatili infatti possono contare su un upgrade di M1 chiamato M1 Pro ed M1 Max.

Le due nuove varianti possono contare su tutti i vantaggi di M1 “base” e su un anno di rodaggio. Il SoC unico per CPU, GPU, I/O e Neural Engine ha permesso ad Apple di arrivare quasi ad un raddoppio delle prestazioni rispetto alle prestazioni della concorrenza mantenendo un consumo fino al 70% più ridotto ed ottimizzato arrivando a risparmiare fino a 100W nei processi ad alto carico di M1 Max rispetto alle GPU Intel e AMD. Rispetto ad M1 invece le prestazioni aumento del 70% per quanto concerne la CPU e del doppio o del quadruplo in termini di GPU nel caso di M1 Pro o M1 Max.
I due processori possono contare entrambi su una CPU che arriva fino a 10 core e su un Neural Engine a 16 core, la GPU arriva fino a 16 core su M1 Pro e fino a 32 core su M1 Max.
A seconda della configurazione e dal tipo di Macbook potremo scegliere sul chip M1 che preferiamo tra Pro e Max, sul numero di core a disposizione e di conseguenza sul wattaggio del dispositivo che può arrivare fino a 140W sui Macbook più prestanti.
M1 ha trasformato i nostri computer più popolari dotandoli di prestazioni incredibili, tecnologie progettate ad hoc e un’efficienza energetica all’avanguardia nel settore. Nessuno aveva mai usato un’architettura system-on-a-chip su un sistema professionale fino ad oggi. Lo abbiamo fatto ora con M1 Pro e M1 Max. Grazie agli enormi miglioramenti nelle prestazioni della CPU e della GPU, alla banda di memoria sei volte maggiore, ad un nuovo motore multimediale con acceleratori ProRes e ad altre tecnologie evolute, M1 Pro e M1 Max portano il chip Apple ad un nuovo livello, che non è paragonabile a quello di qualsiasi altro notebook professionale.
Johny Srouji, Senior Vice President of Hardware Technologies di Apple.


M1 Pro e Max includono ognuno con limiti differenti i nuovi motori multimediali pensati da Apple per velocizzare l’elaborazione video pur mantenendo basso il consumo della batteria. M1 Pro include il supporto a ProRes consentendo lo streaming di più sorgenti ProRes 4K e 8K mentre M1 Max si spinge oltre offrendo il doppio della banda per la codifica video e potendo contare su due acceleratori ProRes. Il risultato per M1 Max è riuscire ad effettuare una transcodifica dei video ProRes in Compressor fino a 10 volte più velocemente rispetto alla precedente generazione di Macbook Pro 16″.
Per quanto riguarda la sicurezza i nuovi chip M1 supportano l’ultima generazione di Secure Enclave di Apple, l’avvio protetto con verifica hardware e varie tecnologie anti-exploit in fase di esecuzione.
Infine, Apple fa sapere che la traduzione delle app ancora non ottimizzate per Apple Silicon sarà possibile con la tecnologia e le prestazioni di Rosetta 2. Vale la pena ricordare che è possibile eseguire le app di iPhone e iPad su Mac se queste sono state rese compatibili dagli sviluppatori (non basta spiacciare un ipa dentro al Mac per eseguire qualunque tipo di app).

La transizione verso Silicon da Intel è a metà, Apple infatti annunciò nel 2020 che sarebbe durata due anni. Uno è andato, rimane solo da vedere cosa bollirà in pentola fino alla fine del 2022. Intanto una cosa è certa, non esistono soluzioni Intel per i nuovi Macbook Pro.
Macbook Pro da 14 e 16 pollici
tra grandi ritorni, degli addii e l’avvio di una nuova rivoluzione
I nuovi Macbook Pro da 14″ e 16″ sono destinati a far discutere, un po’ come molti prodotti e scelte fatte negli anni da Apple. Ad alcuni farà piacere sapere che il display dei nuovi portatili di fascia alta saranno accompagnati dalla Notch (tacca che ha reso celebri gli iPhone dal’X agli attuali 13) ma senza la partecipazione del FaceID, che ritorneranno le prese HDMI, SDXC e MagSafe insieme ai tasti funzione che erano stati scalzati – forse a torto – dalla tanta temuta TouchBar. Piccola chicca: potrete pulire i vostri nuovi portatili con un panno in microfibra realizzato da Apple ma per portarvelo a casa dovrete aspettare qualche mese dato che sono già esauriti e spendere 25 euro.
Apple nel descrivere i nuovi Macbook parla di un’invenzione indomabile non a torto, i processori M1 Pro ed M1 Max che sono sicuramente la novità principale di questi portatili sono molto più veloci, potenti ed efficienti rispetto alla concorrenza.
Volevamo creare il notebook professionale migliore al mondo e oggi siamo entusiasti di presentare il nuovo MacBook Pro con i chip M1 Pro e M1 Max; è una combinazione rivoluzionaria di prestazioni fenomenali, autonomia della batteria senza pari e funzioni all’avanguardia. Il nuovo MacBook Pro ha un meraviglioso display XDR, ancora più porte tra cui MagSafe 3, un’evoluta videocamera a 1080p e un sensazionale sistema audio a sei altoparlanti, il tutto in un fantastico design. Il nuovo MacBook Pro non ha eguali ed è di gran lunga il miglior notebook professionale che abbiamo mai realizzato.
Greg Joswiak, Senior Vice President of Worldwide Marketing di Apple
Una differenza dai predecessori e dalla concorrenza è la perdita di Jonathan Ive, ex-progettista e designer di Apple che puntò moltissimo sul design alle volte sacrificando la funzionalità. Forse è proprio grazie al suo licenziamento se oggi possiamo vedere dei Macbook con le nuove prese già citate all’inizio, ovvero lo slot SD, l’HDMI ed il ritorno anche su Mac del connettore MagSafe. Questo forse non lo sapremo mai ma è importante analizzare proprio queste novità per valutarne le criticità non annunciate dall’azienda californiana.


Non troviamo più le famose quattro porte thunderbolt dei modelli più potenti, ora sul lato sinistro troviamo un connettore MagSafe 3, due porte thunderbolt 4 e un jack per le cuffie; sul lato destro invece sono posizionate una presa SDXC, una presa thunderbolt 4 ed una presa HDMI 2.0.
Il connettore MagSafe di terza generazione è l’unico a supportare la ricarica a 140W, il valore infatti scende a 100W se decidiamo di alimentare il Macbook con il cavo di ricarica usb-c questo perché i nuovi processori sono comunque più dispendiosi rispetto ai precedenti, il