Ieri sera si è tenuta l’annuale conferenza di Google dove gli sviluppatori possono rimanere aggiornati sulle ultime novità del mondo di Big G. Come era intuibile è stato speso molto tempo su Android 12 ma anche su diversi cambiamenti a servizi più e meno noti.
Le novità presentate sono veramente tantissime, tant’è che la presentazione di Google è durata quasi due ore. Per cui, lasciamo subito qui il video completo di ieri così da permettere agli interessati di rivedersi direttamente l’evento per intero.
Indice
Android 12: ora con Material You
É ora di cambiare stile grafico. Con questa premessa Android abbandonerà l’ormai datato Material Design adottando, da Android 12, il nuovo Material You. Si tratta di un ambizioso restyling che vuole mettere l’utente al centro lasciandogli personalizzare tutto il telefono sulla base dello sfondo applicando alla Home del dispositivo. Grazie alla funzione di estrazione del colore, Android creerà una palette che andrà a strutturare l’intero stile grafico del nostro smartphone.
I designer di Google provenienti dai team Hardware, Android e App si sono riuniti per rispondere a questa sfida, chiedendosi: “E se la forma non seguisse solo la funzione, ma seguisse anche il sentimento?” Material You esplora un approccio più umanistico al design. Uno che celebri la tensione tra la sensibilità del design e la preferenza personale, e non evita le emozioni. Senza compromettere le basi funzionali delle nostre app, Material You cerca di creare design che siano personali per ogni stile, accessibili per ogni esigenza, vivi e adattabili per ogni schermo.
Matias Duarte
La volontà di Google sembra non fermarsi solo agli Smartphone. L’idea sarebbe quella di estendere Material You anche ad Android Tv, WearOS e tutto il resto dell’ecosistema, Chromebook inclusi.
Il via di questa rivoluzione si avrà innanzitutto dai Google Pixel, gli smartphone fatti in casa della compagnia che saranno anche i primi a ricevere l’update. Piano piano, da autunno in poi, anche gli altri telefoni riceveranno l’aggiornamento.
Google ha tentato di migliorare le performance di Android sui vari dispositivi che potranno accedere all’aggiornamento. Le elaborazioni che pesano sulla CPU saranno ad esempio più rapide del 22% ma ci sono valori similari anche sul peso della computazione per i server, per le transazioni di sistema e così via.
Android 12 sarà disponibile entro fine anno ma i dispositivi eleggibili possono già scaricare la prima beta. I partner attualmente sono: Asus, Google Pixel, OnePlus, Oppo, Realme, Sharp,Tecno, TCL, Vivo, Xiaomi e ZTE.
Elenco iniziale dei dispositivi compatibili con Android 12 (Beta 1):
- Asus Zenfone 8
- Pixel 3 / 3a / 4 / 4 XL / 4a / 4a 5G / 5
- OnePlus 9 / 9 Pro
- OPPO Find X3 Pro
- Tecno CAMON 17
- TCL 20 Pro
- Vivo iQOO 7Legend
- Xiaomi MI 11 / 11 Ultra / 11i / 11x Pro
Telecomando e Chiavi? Si trovano nel telefono!
Un’altra bellissima funzionalità di Android 12 è la possibilità di aprire e bloccare le portiere della nostra automobile compatibile tramite CarKey. Entro fine anno sarà una funzionalità accessibile su Pixel ed in alcuni Galaxy.
Anche l’app Telecomando in Android è stata rivisitata in modo da rendere più scorrevole e flessibile l’uso di Android TV!
Safer With Google: la privacy conta
Su Android 12 c’è un altissimo tasso di concentrazione sulla privacy: arriva ad esempio la Privacy Dashboard, una schermata dove è possibile gestire in modo rapido le autorizzazioni relative alla privacy fornendole ma anche revocandole in pochi semplici tap. Come in iOS sarà inoltre disponibile un indicatore colorato che indica l’utilizzo del microfono e della videocamera nonché la possibilità di limitare la precisione del GPS alle singole applicazioni.
Le novità relative alla privacy non si fermano qui, infatti all’evento di ieri sera è stato annunciato anche un miglioramento di Safer With Google, un sistema che banalmente ha lo scopo, attraverso diversi servizi di proteggere l’utente garantendogli sicurezza, controllo, blocco e check preventivi.
Google ora auto eliminerà i dati degli utenti nella dashboard: non parliamo di dati chiave ma degli storici della posizione, della cronologia delle visualizzazioni e delle ricerche e così via. Dopo 18 mesi verranno tutti rimossi dagli account salva una diversa richiesta dell’utente per eliminarli prima. Questa modifica è già attiva per più di 2 miliardi di account in tutto il mondo. Verrà anche imposta l’autenticazione a due fattori per migliorare la sicurezza generale dei vari account attivati.
Altre novità chiave sono la rimozione rapida dalla ricerca, la Quick Delete in Search, che consente di rimuovere le ricerche dei 15 minuti precedenti. Una Locked Folder in Google Foto che consente di proteggere le immagini sensibili ma anche dei reminder sulla cronologie della posizione che consentono agli utenti di rimuovere la voce o disabilitare del tutto la funzione.
Chrome integra ora un servizio che consente agli utenti di scoprire se una password in uso è compressa per cambiarla con una sicura in pochi pass.
Entro fine anno sarà interessante vedere l’evoluzione della SERP di Google ovvero dei risultati che ci appaiono quando effettuiamo una ricerca ed il motore ci fornisce i relativi risultati. Arriverà una voce, “Informazione su questo risultato”, che informerà l’utente sul tipo di articolo (a pagamento o gratuito), della sicurezza del sito (usa l’http?) e sullo scopo del sito (chi sono? cosa fanno? si tratta di informazioni che verranno prese da Wikipedia o dai primi risultati indicizzati dal sito stesso in Google Search).
WearOS: l’unione fa la forza
Una novità chiave di Google I/O 2021 è sicuramente uno svecchiamento, senza eguali, del sistema WearOS, l’Android degli orologi. Google e Samsung hanno deciso di unire le forze creando un sistema unico migliore sia dalla parte dell’autonomia sia dalla parte delle performance.
Stiamo cambiando il meglio di WearOS e di Tizen in un’unica piattaforma wearable. Le applicazioni si apriranno più velocemente, la batteria durerà di più e tu avrai la possibile, come non mai, di scegliere tra le applicazioni del dispositivo e le watch faces.
Tweet di Google – originale
“Wear” offrirà performance migliorate fino al 30% rispetto ai sistemi attuali e si baserà sulle schermate “Tile” sfogliabili, basate sulle informazioni che le varie app installate sull’orologio o sul telefono.
Questa partnership permetterà a Google di introdurre una maggior integrazione dei suoi servizi più famosi come Assistant, Maps, Pay e Youtube Music nonché degli acquisti recenti, ovvero dei servizi di tracking portati in casa tramite Fitbit.
I primi dispositivi a giovare del nuovo Wear saranno i Galaxy Watch di Samsung nonché i futuri dispositivi Fitbit. Gli altri produttori arriveranno in futuro, probabilmente dopo fine anno. Un aggiornamento è già in arrivo per le prossime settimane.
L’intelligenza artificiale secondo Google
La novità principale relativa all’intelligenza artificiale è sicuramente LaMDA (Language Model for Dialogue Application). Si tratta di un sistema che consente di creare applicazioni basate sulla conversazione che funzionino senza risposte predefinite da parte dell’app, le frasi infatti vengono generate sul momento attraverso il Machine Learning.
Nonostante il buon livello mostrato nella demo, secondo Sundar Pichai c’è ancora molto lavoro da fare. Quello che ci si augura è che sia possibile arrivare a dei modelli di chatbot che escano dalla struttura attuale basata sulla domanda – risposta specifica, che quindi fallisce non appena si scrive la frase in modo leggermente diverso dalle aspettative di sviluppo del sistema.
Per quanto riguarda gli smartphone / dispositivi, Google ha presentato TPUv4, i nuovi chip usati per lavorare sul machine learning. Verranno applicati anche su Google Cloud e saranno accessibili anche attraverso le API disponibili agli sviluppatori.
Le performance sono doppie rispetto alla versione precedente, in gruppi da 4.097 TPU v4, un singolo sod sarà in grado di fornire oltre 1 ExaFlops, ovvero 10^18 operazioni su virgola mobile per secondo.
Ritorniamo l’ultima volta su Android 12 per questo articolo: il Machine Learning verrà applicato anche sul nuovo aggiornamento con una partizione protetta del sistema operativo chiamato Private Computer Core. Questo compartimento stagno servirà a proteggere i dati relativi all’apprendimento automatico come Smart Replay o Now Playing. Nonostante sia vero che i dati di machine learning non siano di per sé sensibili è altresì vero che essi attingono a dati di questo tipo, come i testi digitati o alle richieste vocali dettate al dispositivi, per questo Google ha deciso di tutelare in modo particolare questo tipo di funzionalità.
Google Maps Safe Route
Google Maps riceverà un’interessantissima modifica che secondo Big G sarà in grado di ridurre gli indicente all’anno in America di oltre 100 milioni di unità. Detta in parole povere: quando cerchiamo le indicazioni stradali moltissime volte ci viene indicato il tracciato più rapido che spesso però non corrisponde a quello più sicuro.
Safe Routing invece segnalerà il percorso più rapido che include meno fermate, è proprio l’arresto del veicolo e la sua ripartenza una delle cause principali di incidenti.
Oltre ad evitare incidenti, questa funzione potrà risparmiarci anche un po’ di stress giovando anche sul nostro sistema nervoso!
Starline: la chicca di Google I/O 2021
Perché non videochiamare in 3D? Semplice, non abbiamo degli avatar a nostra disposizione. Non ancora almeno. Tramite il Machine Learning ed uno schermo gigante(65 pollici di display) da applicare in appositi uffici saremo in grado di parlare con il nostro interlocutore, o meglio con un suo avatar che egli stesso genererà sul momento (nella sua stanza, a sua volta). Google lo descrive come un rivoluzionario sistema di visualizzazione che crea un senso di volume e profondità che serve a dare la sensazione che l’interlocutore sia seduto proprio di fronte a te, come se fosse proprio lì.
Il sistema attualmente non è commercializzabile ma esiste e funziona. Google lo sta usando negli uffici di NewYork e Seattle. I problemi attuali stanno tutti nell’hardware che serve per far funzionare l’intero sistema. É personalizzato e non è ancora scalabile per renderlo disponibile a tutti. Quando sarà possibile ridurre i costi di produzione molto probabilmente StarLine potrebbe essere un ottimo asso nella manica di Big G, per i suoi utenti aziendali ma non solo.
Fonte: Google Events, Google Blog