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Diritto all’oblio cos’è e come funziona

Da maggio 2014, Google deve permettere ai cittadini europei di scomparire, grazie al diritto all’oblio chiunque può finalmente eliminare parte della propria vita online. Andiamo a scoprire cos’è e come funziona il diritto all’oblio.

Innanzitutto, va detto che il diritto all’oblio viene definito come il diritto all’ essere dimenticati online, dove è possibile anche dopo molto tempo, mesi o anni che siamo, all’essere rimossi dagli archivi online, qual’era il materiale disponibile pubblicamente può risultare sconveniente e dannoso per soggetti che sono stati protagonisti in passato di fatti di cronaca.

Questa è più o meno la definizione, che in termini spiccioli si riassume in, se qualcosa non ti piace che sia online, da ora ne puoi chiedere la rimozione, per legge; putroppo questa nuova funzione potrebbe risultare anche dannosa, è vero che così aiuta il singolo individuo, ma è anche vero che potrebbe penalizzare l’informazione generale e l’interesse pubblico.

Ed è per questo che Google e gli altri motori di ricerca hanno promesso di analizzare ‘a mano’ tutte le richieste, ma non è dato sapere in quanto tempo queste richieste vengano analizzate.

Se ritieni che ci siano link che andrebbero tolti perché danneggiano la tua persona, o figura, secondo le leggi di google, ecco la guida su come richiedere il diritto all’oblio:

  • Apri il browser del tuo computer, e vai qui.
  • Compila il modulo
    1. Seleziona la nazione di residenza
    2. Fornisci i dati personali richiesti (nome, cognome, il rapporto con la persona che rappresenti ed email)
    3. Scrivi il link di cui richiedi la rimozione e motiva le tue ragioni
    4. Fornisci un documento che prova la tua identità o di colui/colei che rappresenti.
    5. Fornisci una prova che la persona interessata voglia davvero eliminare i determinati link/siti ecc….
    6. Compila la parte della firma (data della firma e firma)
    7. Premi su invia
  • Finito.

Va anche specificato, che le informazioni devono essere veritiere, e che il modulo se incompleto non verrà valutato.


Al giorno della prima stesura di questo articolo, 3 Giugno 2014, c’è stato un boom di richieste che attualmente ammonta a circa 12 mila richieste di rimozione, che specifichiamo possono contenere più link.

Un dato importante per la risoluzione della faccenda è stata la dichiarazione fatta qualche giorno più tardi della sentenza della corte europea:

I motori di ricerca sono responsabili del trattamento dei dati personali su pagine pubblicate da terzi

E’ stato quindi questo a permettere che il diritto all’oblio oggi venga fatto rispettare in tutta l’unione europea e che ci sia stata una miglioria in termini di privacy, sarà solo il tempo a farci sapere se questa scelta è stata giusta o se invece sia stata danneggiata la pubblica informazione.


Con l’arrivo del GDPR adottato nel 27 Aprile 2016 ed entrato in vigore il 25 Maggio 2018, l’Unione Europea ha introdotto nuovi obblighi per le aziende che operano dati personali degli utenti europei che includono il Diritto all’Oblio.

La legge consente all’utente di esercitare il diritto alla cancellazione, limitazione e rettifica dei dati personali dando quindi la possibilità di rimuovere qualunque traccia di se all’interno di una azienda.

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Scritto da Massimiliano Formentin

Sono sempre stato un appassionato di tecnologia, il mio scopo con PcGenius è condividere questa mia curiosità con il mondo intero. Nella vita faccio anche altro: suono il pianoforte e mi occupo di web.