Dopo 6 mesi, il sito di Expo Milano 2015 ha chiuso i battenti, il motto “nutrire il pianeta, energia per la vita” ha ispirato i 54 padiglioni presenti e ospitato più di 21 milioni di visitatori da tutto il mondo. Chiave dell’esposizione universale milanese è stata sopratutto l’opera italiana dell’Albero della Vita, ma ora che Expo chiude, cosa possiamo dire di aver capito da tutto questo?.
“Feeding the planet, energy for life” questo il motto atto a muovere l’intero organo motore di Expo 2015, cuore pulsante che si è sentito più nel Padiglione Zero, e nell’Albero della Vita stand che hanno da insegnare molto non solo alla nostra società ma anche alle generazione del futuro.
Pavillion Zero
Questi padiglioni sono stati l’orgoglio dell’Italia, il Padiglione Zero appunto, il punto focale, dove viene raccolto in un singolo posto tutto il sapere della civiltà umana e non solo per quanto riguarda l’agricoltura dai suoi fondamenti alla sua nascita fino all’evoluzione dei giorni nostri per parlare del fenomeno della nutrizione che affligge questo mondo affollato in qui viviamo. Iltempo disegnato da questo padiglione ha un ideologia prettamente agostiniana dove “passato, presente e futuro coesistono nell’animo: il presente del passato è la memoria, il presente del presente la visione, il presente del futuro l’attesa” nel giungere a qualcosa di nuovo di diverso, di altro.
P.S. Per chi fosse interessato, questo è il link per fare un viaggio interattivo all’interno del padiglione tramite il proprio computer
Albero della vita
Balich Worldwide Shows – The Tree of Life from Balich Worldwide Shows on Vimeo.
L’Albero della vita simbolo dell’Italia dentro e fuori Expo, è stata una delle più interessanti attrazioni all’interno della Esposizione universale, e lo sarà anche dopo che Expo, dato che la struttura, insieme ad alcune altre non verrà demolita.
La struttura dell’Albero della Vita giunge dal Rinascimento italiano, dove alla fine del XVI secolo Michelangelo, su incarico papale ristrutturava, se così si può dire, Piazza del Campidoglio, donandole forma e pavimentazione totalmente nuove.
L’Albero della Vita non è quindi solo tradizione e simbologia religiosa ma anche il segno di uno slancio rivolto al futuro, all’innovazione e alla tecnologia.
La struttura nasce fin dall’inizio come icona interattiva destinata a catturare l’immaginario del visitatore e creare una rete di connessioni tra i vari padiglioni di Expo 2015.
Ma la struttura è solo l’inizio, e la continuazione è il suo significato, il simbolo dell’albero della vita infatti è un simbolo di unione, fratellanza fra culture e religioni, la madre di tutti noi infatti è la natura, da cui tutti noi traiamo forza ed energia, ma noi molto spesso sottovalutiamo queste caratteristiche di madre natura, sfruttandola e basta.
Cosa abbiamo imparato?
Semplice, poniamo la domanda in altre parole, perché dovremmo privarci di noi stessi? L’albero della vita è la Natura e noi uomini facenti parte del pianeta facciamo parte di essa, come essa fa parte di noi, e l’albero con la sua tecnologia e la sua innovazione vuole proprio essere uno slancio ad un futuro roseo, di collaborazione di calvario di idee, a collaborazioni fra civiltà così diverse ma così uguali.
Abbiamo imparato ad imparare dal passato per ottenere di più dal futuro, senza però ricadere appunto negli stessi errori, nello stesso principio del fare trade, un principio onesto di dare e di avere non solo fra noi ma anche con la Natura ed il pianeta, niente sfruttamenti, niente abusi solo collaborazione e partecipazione di tutti in un unico bene comune, nutrire il pianeta ed avere energia per la nostra vita.
[Video credit: BWS – The Tree of Life from Balich Worldwide Shows on Vimeo. Immagine in evidenza + brand short title, fair use expo2015]