Sabato 19 marzo 2022 siamo stati ospiti del BeComics di Padova, fiera del fumetto e della cultura pop nel segno del ritorno alla normalità. Non è stata una delle fiere più belle in assoluto, ma è servita per riflettere sugli ultimi 2 anni che abbiamo vissuto.
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La fiera? Non ancora itinerante ma un segnale di ritorno alla normalità
Dopo 2 anni in cui eventi simili sono stati tutti rinviati, è stato molto bello tornare in mezzo alle persone, a sgomitare tra uno stand e l’altro, a incontrare i propri beniamnini, e ad abbracciare persone a caso (chi se li ricorda i “free hugs”?).
Per il circuito delle fiere, credo che “BeComics” abbia voluto lanciare un messaggio per la ripartenza di questo settore, più che altro. Infatti, la fiera non offriva molta varietà, e, personalmente, preferivo il vecchio format di “fiera itinerante”: dove la fiera era sparsa per tutta la città di Padova.
Anche perché Padova è una bella città da visitare a piedi, e organizzare qualcosa all’aria aperta, ad inizio primavera, non è così proibitivo, dato che il meteo solitamente è dei migliori.
Che bello rivedere tante persone nello stesso luogo fisico
Sicuramente ci sono state molte difficoltà nell’organizzazione di questo evento, dato che fino a qualche giorno prima le fiere non si potevano ancora svolgere. Ma abbiamo imparato a vivere così: abbiamo imparato che nel mondo, il cambiamento, può essere improvviso ed immediato. Ora non voglio dilungarmi, perché, le tante lezioni che questo periodo ha offerto, ci hanno rotto le scatole. Ce le hanno “vendute” sotto ogni salsa.
Sono sicuro che per il futuro BeComics ne vedremo delle belle. Sopratutto ora che hanno raccolto sponsor del calibro di GameStop, RDS, Corriere dello Sport, ecc.
Caro il prezzo del biglietto, purtroppo. Un prezzo molto elevato per quello che la fiera ha offerto. Ma, nonostante ciò, nel pomeriggio di sabato, il team di PcGenius ha dovuto levare le ancore, perché non si riusciva più a camminare: davvero tanti, ma tanti, sono stati gli appassionati che si sono riversati nel padiglione 7 della Fiera di Padova, spinti dalla voglia di volersi ritrovare dopo tutto questo tempo.
Anche i prezzi proposti dai vari stand non erano nulla di ammaliante.
Purtroppo, per un po’ andrà così: il settore ha letteralmente perso 2 anni di guadagni. Inutile lamentarsi dicendo: “Ma chi ce li ha tutti questi soldi per le fiere?”. Saremo costretti a fare selezione: a preferire la qualità che la quantità.
E questo settore lo sa bene: visti i costi, bisogna puntare sulla qualità delle manifestazioni per attrarre molti visitatori. Questo fa ben sperare per il futuro, dove, quando un evento verrà organizzato, verrà organizzato per forza con “qualità”.
Tutto molto bello
Sia chiaro: non sono un oracolo. Quest’oggi lo scopo è portarvi una mia piccola riflessione, e far riflettere anche voi.
L’assembramento, come lo abbiamo volgarmente definito in questo periodo di pandemia, è la vera vita.
Gli esseri umani sono delle persone socievoli. In generale, quando ci si trova in mezzo ad una folla, tutti con la stessa passione, vengono fuori emozioni forti, indescrivibili, che per 2 anni non abbiamo potuto provare. Di cosa sto parlando di preciso adesso? Non lo so. So solo che tutto ciò mi mancava, mentre prima non pensavo che tutto ciò potesse mancarmi.
Speriamo di ritornare alla normalità
Oggi, 1 aprile, decadono molte restrizioni che ci hanno tolto qualcosa, in questi 2 anni. Anzi, non è vero. Ci hanno tolto tanto. Ci hanno tolto troppo. Ci hanno tolto un sacco di persone, che oggi non ci sono più. Persone a cui deve andare il nostro ricordo. Il male non viene SOLO per nuocere. Proviamo a vederla così.