«Questo è un piccolo passo per [un] uomo, un gigantesco balzo per l’umanità»
(Neil Armstrong, nel compiere il primo passo sulla superficie lunare, 21 luglio 1969)
L’articolo di oggi è volto a ricordare l’allunaggio del modulo di servizio e di comando di Apollo 11 e modulo lunare dell’Apollo 11 condotto dagli astronauti americani Neil Armstrong, Buzz Aldrin e Michael Collins.
Ma come si è arrivati a questo primo passo, perché questo passo è stato un balzo in avanti per tutta l’umanità ma soprattutto, qual è stato il ruolo della tecnologia e la sua importanza nel successo dell’Apollo 11?
Indice
Le missioni Apollo
Il Programma Apollo è stato un programma spaziale degli Stati Uniti che aveva come obiettivo principale quello di far atterrare un uomo sulla Luna
«…credo che questo paese debba impegnarsi a realizzare l’obiettivo, prima che finisca questo decennio, di far atterrare un uomo sulla Luna e farlo tornare sano e salvo sulla Terra. Non ci sarà in questo periodo nessun progetto spaziale più impressionante per l’umanità, o più importante nell’esplorazione a lungo raggio dello spazio; e nessuno sarà così difficile e costoso da realizzare…»
(John F. Kennedy, discorso al Congresso, 25 maggio 1961)
La sfida del presidente ricevette un immediato ed entusiastico sostegno sia da ogni forza politica sia dall’opinione pubblica, spaventata dai successi dell’astronautica sovietica. Ed è grazie a questo “sogno” che si è messo in moto tutto il mondo scientifico: quasi 500.000 persone collaborarono al programma Apollo.
Quello su cui mi voglio maggiormente contrare, è il computer di bordo delle missioni Apollo, l’Apollo Guidance Computer
Caratteristiche tecniche
- Velocità: 2 MHz
- Memoria RAM: 2 kword di ram
- Memoria ROM: 30 kword di rom per poter eseguire programmi basandosi su dati salvati
- Multitasking: era stato anche l’antesignano del multitasking, potendo reggere fino a otto software in contemporanea
Cos’è un Word?
Al giorno d’oggi siamo abituati a misurare la quantità di memoria RAM in Giga byte, ma 50 anni fa, la RAM era una risorsa così limitata che veniva definita in modo diverso
Tutto parte dal bit, la vera unità elementare dell’informatica, che può assumere i valori logici 0 e 1 che, ipotizzando un circuito integrato come una serie di interruttori (i transistor), equivalgono alla posizione spento e acceso
Per rappresentare un valore numerico, una lettera o un simbolo in un determinato linguaggio (per esempio nel linguaggio ASCII) occorrevano 7 bit (poi incrementati a 8). Per esempio il codice 010 0001 corrispondeva (e corrisponde tutt’ora) al simbolo !
Ci si è accorti che fin da subito il bit è un’unità troppo piccola, così si è deciso di utilizzare dei multipli:
- 4 bit: nibble
- 8 bit: byte
- 16 bit: word
Confronto con l’iPhone Xs
Per coerenza con i dati tecnici dei computer degli anni 50 ho mantenuto le medesime unità di misura
Apollo Guidance Computer | iPhone Xs | Miglioramento | |
Velocità | 2 MHz | 2.490 MHz | 1.245 più veloce |
Memoria RAM | 4 kbyte | 4.000.000 kbyte | 1.000.000 di volte |
Memoria ROM | 60 kbyte | 512.000.000 kbyte | 8.683.333 di volte |
Dimensioni | 33.187 cm3 | 72,39 cm3 | 99,78 % più piccolo |
Peso | 32 kg | 0,177 kg | 99,45 % più leggero |
Ecco il «gigantesco balzo per l’umanità» che Armstrong forse aveva solo intuito, ma che oggi tutti noi abbiamo davanti agli oggi
Autore dell’articolo: Luca Bottosso