Annunciato e firmato il Decreto IT-Alert a Giugno 2020 ora da Ottobre ne inizierà la sperimentazione alla quale, già ora, tutti possono partecipare tramite Telegram. Si tratta del servizio che ammoderna, digitalizza e rende estremamente più efficace e prorompente il servizio di allerta offerto dal Dipartimento della Protezione Civile.
Cosa sarà IT-Alert?
Ma di cosa si tratta effettivamente? Sicuramente ad Ottobre o a fine sperimentazione ne riparleremo meglio in un articolo dedicato ma una spiegazione è ovviamente d’obbligo: IT-Alert è un insieme di servizi che la Protezione Civile sta mettendo in campo per avvisare il maggior numero di persone nel minor tempo possibile usufruendo della tecnologia.
Sul sito si apprende che la diffusione degli avvisi e delle allerte si baserà su tre canali principali:
- cell-broadcast
- app mobile
- servizio web
Non sono presenti tutte le sezioni del sito e quindi al momento si può solo presumere il funzionamento anche basandoci sul funzionamento della sperimentazione di cui parleremo tra poco.
La funzione cell-broadcast è probabilmente la soluzione più rapida, sicura ed efficiente. Si basa sul fatto che tutti i telefoni supportano gli sms e che tutti i telefoni, anche in assenza di copertura del proprio operatore, possono agganciarsi ad una qualsiasi cella telefonica nelle vicinanze. Banalmente parlando, la Protezione Civile, potrà istruire le celle telefoniche per inviare un messaggio sms a qualunque sim sia in grado di riceverlo. In questo modo tutti i telefoni sulla quale sono installate vedranno un messaggio o un pop-up (detto anche Flash SMS) con dentro il messaggio dell’allerta.
L’applicazione mobile invece permetterà, con ogni probabilità, di ricevere informazioni sulla propria zona ma anche sulle zone circostanti ma anche di accedere al servizio “Io non rischio” per essere informati sul comportamento da seguire in caso di circostanze avverse come temporali, terremoti, alluvioni e così via.
Il servizio web è l’unico che sul sito del portale inerente all’iniziativa non ha una schermata anche di anteprima esemplificativa delle funzioni che verranno. Con ogni probabilità sarà una versione web dell’applicazione e potrebbe, se la Protezione Civile lo prevederà, permettere agli sviluppatori di integrare le allerte sui siti che riguardano il territorio. Ad esempio il Comune di Firenze, qualora l’Arno dovesse straripare potrebbe mostrare una allerta anche sul proprio sito istituzionale e potrebbero farlo anche i siti dei portali istituzionali collegati.
In ogni caso nelle prossime settimane e mesi ne sapremo sicuramente di più anche in via ufficiale. Il sito web del portale riporta l’avviso che fa intendere che nel breve diventerà completamente operativo e pronto alla sperimentazione.
Come aderire alla sperimentazione
La sperimentazione è comunque già alla ricerca dei tester, per partecipare basta scaricare Telegram, l’alternativa a Whatsapp per scrivere messaggi con amici e parenti che però supporta (meglio del concorrente) anche Bot, Canali e servizi aggiuntivi.
Bisogna aprire questo link o digitare nella casella di ricerca “IT_Alert_test_bot”, aprire il Bot corrispondente e seguire le indicazioni a schermo. Dopo l’onboarding potremo ricevere allerte di test (sarà specificato che saranno di test) accompagnate da allerte anche reali, almeno inizialmente solo su Telegram. Per interrompere il beta testing, nel caso, dovremo semplicemente scrivere “cancellami” al bot o inviare una mail a rpd@cimafoundation.org.