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Green Pass in Italia ed in Europa: cos’è, come si ottiene e dove vale

Il Green Pass è il certificato che facilita gli spostamenti in Italia ed in Europa, dal prossimo 6 Agosto sarà necessario per accedere a diverse attività nelle varie regioni italiane. Si riceve dopo due settimane dalla prima dose di vaccino, dopo la guarigione oppure dopo un tampone molecolare o sierologico negativo. Per usarlo sarà necessario dotarsi di un’app compatibile, stamparla in formato cartaceo o salvare l’importantissimo QR che contiene nella galleria del proprio smartphone.

Il Green Pass è una certificazione resa disponibile in formato cartaceo e digitale che attesta l’avvenuta guarigione o vaccinazione o in alternativa l’esito negativo ad un tampone rapido o molecolare che ricerca l’avvenuto contagio del soggetto alla malattia Covid-19.

La certificazione in Europa prende il nome di European Digital COVID Certificate, viene accettate in tutti i paesi europei seppur con regole di validazione differenti e serve per poter entrare nei confini nazionali esteri e a seconda delle regole per poter svolgere determinate attività. In Italia il sistema è attivo dal 6 Agosto ma da allora le restrizioni e gli usi possibili sono variati moltissimo.

Da qui in avanti è possibile trovare le regole generali valide dal 6 Dicembre 2021 fino al 15 Gennaio 2022.

Avviso ai Lettori

L’articolo tratta una tematica molto discussa nell’ambito sociopolitico, inoltre le informazioni in esso contenuto possono variare molto rapidamente.

PcGenius non entra nel dibattito riguardo l’utilizzo del Green Pass, delle mascherine o della gestione della pandemia ma tenta di fornire informazioni utili con i mezzi a sua disposizione. Ti preghiamo, in caso di dubbi o di necessità, di informarti tramite i canali istituzionali attualmente attivi e di informarti presso fonti accreditate ed autorevoli.

Link Utili: Certificazione Verde COVID-19Ministero della SaluteGoverno

Per l’aiuto non urgente rivolgiti al numero 1500 o ai numeri verdi regionali


Cos’è il Green Pass?

Il Green Pass è un documento distribuito, secondo differenti regole, in tutti i paesi dell’Unione Europea ed in alcuni paesi extra-ue aderenti all’iniziativa che ha lo scopo di facilitare la verifica dell’avvenuta vaccinazione, di una guarigione o della non infezione alla malattia che comunemente chiamiamo Covid-19.

In Italia i Green Pass vengono emessi dal Ministero della Salute attraverso un sistema che coinvolge gli enti pubblici e privati che somministrano i tamponi molecolari o rapidi, i Centri Vaccinali che erogano le dosi di vaccino e i Dipartimenti di Prevenzione delle Aziende Sanitarie Locali che gestiscono i contact tracing, le positività e le varie guarigioni.

I soggetti che ne hanno diritto possono ottenere in vario modo il proprio Green Pass e conservarlo per tutta la durata dello stesso sia in formato cartaceo che in digitale sul proprio smartphone.

Le persone deputate ai controlli, attraverso delle specifiche applicazioni possono controllare che un Green Pass sia autentico e che non sia scaduto. In Italia il Garante per la Protezione dei Dati Personali ha definito le modalità per queste verifiche a specifiche categorie autorizzate e solo attraverso specifiche applicazioni e sistemi. É possibile, così come avviene per la somministrazione di alcolici o sigarette, che venga richiesto un documento di riconoscimento in corso di validità per poter constatare che chi detiene il Green Pass sia anche il legittimo proprietario.

Nelle prossime righe cercheremo di spiegare perché i Governi Nazionali hanno deciso di utilizzare il Green Pass, come funziona tecnicamente e quali sono le regole e le restrizioni attualmente in vigore in Italia ed in Europa.

Perché il Green Pass?

Il Green Pass è molto discusso ed è ormai oggetto odierno di discussioni politiche e sociali. Il suo scopo è quello di verificare che il cittadino che possiede la certificazione abbia – volgarmente parlando – delle difese immunitarie naturali (da guarigione) o indotte (dal vaccino) o in alternativa che venga reso noto che il soggetto non abbia contratto la malattia Covid-19.

Da Agosto ad oggi molti paesi europei hanno variato la strategia iniziale sui Green Pass variando di molto le regole sul loro rilascio e sul loro utilizzo.

Il Governo Italiano guidato attualmente da Mario Draghi crede fortemente nella necessità di limitare la diffusione nella pandemia anche con l’utilizzo del Green Pass come alternativa alle chiusure generalizzate che si sono susseguite nel corso degli ultimi anni.

Non è compito dell’articolo o dell’autore confermare o sfatare miti e bufale sulle scelte del Governo e dell’Unione Europea in merito all’introduzione o alla validità legislativa e scientifica sull’utilizzo del Green Pass, qui riporteremo solo che la discussione – come detto – è molto accesa.

Come funzionano (tecnicamente parlando) i Green Pass?

L’Unione Europea ha optato per un sistema centralizzato per gestire i Green Pass: ogni certificato in circolazione per essere valido deve essere autorizzato da una dei Paesi aderenti. La verifica dell’autenticità viene garantita da un sistema a crittografia asimmetrica.

Parlando terra terra potremmo dire che ogni Green Pass ha un lucchetto che si apre con una sola chiave e quella chiave è nota a tutti e che nessuno è in grado di replicare quel lucchetto per quella chiave.

Il lucchetto è la chiave privata, quella a nostra disposizione invece è la chiave pubblica. Questo sistema è lo stesso che ogni giorno viene usato per gestire le connessioni protette dal browser quando ad esempio navighiamo in HTTPS sui siti dell’Home Banking o delle compagnie assicurative.

Sia i Green Pass Cartacei che quelli Digitali vengono forniti con un QR (un QR code è banalmente un codice a barra a due dimensioni che se letto correttamente può fornire una moltitudine di informazioni) che può essere letto dalle applicazioni nazionali per la verifica dei certificati. In Italia l’app usata per la verifica dei Green Pass è VerificaC19.

Il QR dei Certificati è un testo (stringa) codificata in Base45 e compressa con Zlib. Fatte le dovute trasformazioni sarà possibile ricavare un file strutturato in formato json che contiene al suo interno le generalità dell’ente che ha emesso il certificato, le generalità del soggetto certificato, le informazioni sul vaccino somministrato o in alternativa le informazioni sul tampone effettuato.

QR Code Issuer : xx
QR Code Expiry : YYYY-MM-DD HH:MM:SS
QR Code Generated : YYYY-MM-DD HH:MM:SS
 Vaccination Group
   Dose Number : N
   Marketing Authorization Holder : ORG-123456789
   vaccine or prophylaxis : 1234567890
   ISO8601 complete date: Date of Vaccination : YYYY-MM-DD
   Country of Vaccination : xx
   Unique Certificate Identifier: UVCI : xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx#x
   vaccine medicinal product : EU/n/nn/nnnn
   Certificate Issuer : xxx
   Total Series of Doses : x
   disease or agent targeted : xxxxxxxxx
 Surname(s), forename(s)
   Standardised surname : name
   Surname : surname
   Standardised forename : NAME
   Forename : SURNAME
 Schema version : 1.0.0
 Date of birth : YYYY-MM-DD

Il codice sopra riportato è il JSON di un vaccinato a cui abbiamo rimosso le informazioni così da renderle nulle, troviamo in ordine di apparizione: il codice della nazione che ha emesso il certificato, la data di scadenza prevista, la data di creazione, il numero delle dosi di vaccino somministrate, il codice univoco dell’azienda che ha prodotto il vaccino, il codice del vaccino, la data di vaccinazione, la nazione in cui il vaccino è stato somministrato, il codice identificativo del certificato, il codice identificativo del lotto del vaccino, il nome dell’ente della nazione che ha emesso il Green Pass, il numero delle dosi necessarie a ritenere completato il ciclo vaccinale, il nome dell’agente bersaglio del vaccino ed infine nome e cognome del soggetto, le versioni “standardizzate” del nome e del cognome in stampatello, la versione dello schema JSON ed infine la data di nascita della persone certificata.

Il JSON per chi ha deciso di sottoporsi a tampone è molto simile ma ovviamente riporta le opportune differente.

Tramite il documento “Value Sets for Digital Green Certificates” distribuito dall’Unione Europea è possibile leggere la documentazione sulla struttura dei Green Pass mentre sulle repository di eu-digital-green-certificates e del Ministero della Salute è possibile verificare i codici sorgenti di tutte le componenti infrastrutturali che consentono l’interoperabilità dei certificati nonché delle app VerificaC19 e dei sistemi di verifica automatizzati distribuiti attraverso specifici SDK per sviluppatori.

Il Green Pass in Italia

Il Green in Italia viene emesso dal Ministero dalla Salute, grazie al sistema di interscambio gestito dall’Unione Europea, una volta che gli vengono notificati i dati dai vari enti competenti (centri vaccinali, farmacie, ASL, … ).

Tramite un recapito telefonico rilasciato per il vaccino, il tampone o la guarigione al cittadino viene fornito un codice di autorizzazione che insieme al numero identificativo della tessera sanitaria permette l’ottenimento della Certificazione Verde.

É previsto, in ogni caso che il cittadino possa usare la propria identità digitale o il proprio fascicolo sanitario elettronico regionale per scaricare il certificato in autonomia sul proprio computer o in formato cartaceo recandosi dal proprio Medico di Base, del Pediatra di Libera Scelta o in Farmacia.

A seguito dell’ondata che sta colpendo l’Europa nel corso dell’autunno del 2021, il Governo Italiano ha deciso di distinguere il green pass ottenuto con un tampone negativo da quello ottenuto con la vaccinazione o la guarigione. Il primo prende il nome di Green Pass Rafforzato ed il secondo di Green Pass Base.

Cosa cambia tra Green Pass Rafforzato e Green Pass Base?
Cosa posso fare con e senza Green Pass?

Formalmente si può optare per un sistema 2G ed un sistema 3G. 2G sta per Guarigione e Vaccinazione mentre 3G sta per Guarigione, Vaccinazione e Tampone Negativo.

Il sistema 2G corrispondente al Green Pass Rafforzato è quello più restrittivo e consente maggiori libertà rispetto al sistema 3G che si traduce nel Green Pass Base.

Il Governo ha aggiunto un PDF che riassume tramite una tabella cosa può fare il cittadino senza green pass, con il green pass base e con il green pass rafforzato in zona bianca, gialla, arancione e rossa.

Quanto dura il mio Green Pass?

Un Green Pass da Guarigione ha una durata di 6 mesi dalla data in cui l’ASL ha dichiarato il malato guarito, normalmente in questi casi viene fornito un documento che specifica l’avvenuta guarigione.

Un Green Pass da Vaccinazione subirà una riduzione da 12 a 9 mesi per le dosi successive alla prima e per le prime dosi somministrate a seguito di una guarigione dal prossimo 15 Dicembre 2021. Chi ha solo la prima dose e aspetta la seconda detiene un Green Pass valido fino alla data della seconda dose che probabilmente non sarà ritenuto valido all’estero.

Quando il Green Pass è successivo ad un tampone bisogna distinguere tra tampone molecolare che ha una durata di 72 ore da quello rapido che viene limitato a 48 ore dal momento del prelievo (Attenzione: NON dal momento in cui si riceve l’esito).

Come scarico il Green Pass? E se col computer non ci so fare?

É possibile richiedere il Green Pass online o in presenza.

Digitalmente parlando possiamo usare le app Immuni ed IO, aggiornate all’ultima versione; dal sito del Fascicolo Sanitario Elettronico Regionale; dal sito ufficiale www.dgc.gov.it.

In presenza è possibile richiederla tramite il proprio medico di base (di medicina generale), il pediatra di libera scelta o in farmacia.

Tramite Sito

Il sito ufficiale dell’iniziativa per l’Italia è www.dgc.gov.it, tramite autenticazione con SPID o Carta d’Identità elettronica l’acquisizione della certificazione verde è immediata. Tramite la Tessera Sanitaria è necessario inserire gli ultimi otto numeri della tessera, la data di scadenza e uno dei codici tra CUN, NRFE, NUCG o Auth-Code.

Tramite Immuni

La versione più aggiornata di Immuni consente di recuperare gli EU Digital Covid Certificate, ovvero il Green Pass. Per procedere è sufficiente aprire la relativa sezione dalla pagina iniziale di Immuni, l’unico metodo usufruibile è la Tessera Sanitaria, verranno richiesti gli ultimi otto numeri della tessera, sanitaria la data di scadenza e uno dei codici tra CUN, NRFE, NUCG o Auth-Code.

[CONSIGLIATO] Tramite IO

L’app Io consente di ricevere i certificati verdi tramite notifica. Sarà sufficiente scaricare la versione più aggiornata dell’applicazione e verificare i servizi del Ministero della Salute siano attivi alla ricezione. Quando la piattaforma PN-DGC notificherà l’emissione di un certificato per nostro conto questo verrà salvato nell’app senza alcun passaggio da parte nostra. É richiesta l’autenticazione con SPID o CIE.

Tramite FSE Regionale

Sui Fascicoli Sanitari Elettronici Regionali verrà reso disponibile l’attestazione Green Pass. Le modalità di accesso e di utilizzo dipendono da regione a regione. Qui puoi consultare il portale di riferimento della tua regione.

Termini da conoscere

  • PN-DGC: Piattaforma Nazionale Digital Green Card
  • Immuni: app per il tracciamento delle positività da Covid-19
  • IO: app per le comunicazioni ed i pagamenti da e verso la pubblica amministrazione
  • SPID: sistema pubblico d’identità digitale
  • CIE: Carta d’identità elettronica
  • CUN: Codice Univoco del Tampone Molecolare
  • NRFE: Codice Univoco del Tampone antigienico rapido
  • NUCG: Codice Univoco del certificato di guarigione
  • AUTH-CODE: Pin di sblocco ricevuto dal Ministero della Salute tramite SMS o E-Mail

Come funziona in Europa?

Il Green Pass è utilizzabile in tutti i paesi membri dell’Unione Europa ed in 18 paesi Extra-UE: Albania, Andorra, Armenia, Svizzera, Isole Fær Øer, Israele, Islanda, Liechtenstein, Marocco, Monaco, Macedonia del Nord, Norvegia, Panama, San Marino, Turchia, Ucraina, Regno Unito e Città del Vaticano.

Ogni Stato utilizza le proprie regole sulle modalità di utilizzo e sulle restrizioni a cui sono soggetti i titolari di Green Pass. Le raccomandazioni dell’Unione Europea attualmente prevedono che una guarigione sia ritenuta valido fino a 6 mesi dalla data del primo tampone PCR positivo, che un vaccinato anche parziale possa essere ritenuto esente da test o quarantene dal 14esimo giorno successivo alla somministrazione dell’ultima dose di vaccino e che chi decide di sottoporsi a tampone abbia diritto ad un Green Pass valido di 72 ore per i test molecolari e di 48 ore per i test rapidi.

Per quanto riguarda i Paesi dell’Unione Europea è possibile verificare le misure attualmente in vigore sulla piattaforma Re-Open EU selezionando dal menù a tendina i paesi di transito ed il paese di destinazione. É importante controllare anche la piattaforma Viaggiare Sicuri fornita dal Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale.

Il Green Pass si sta quindi affermando come documento standard per la verifica sanitaria del viaggiatore ma è fondamentale sapere che non si tratta di un documento di viaggio. Non è quindi sufficiente esibire un Green Pass come alternativa ad un Passaporto, ad una Carta d’Identità o un Visto.

In caso di dubbi per i prossimi viaggi il consiglio è quello di visitare le pagine web sopraindicate, di segnalare il viaggio al Ministero degli Esteri e di prendere contatti con l’Ambasciata o il Consolato del/dei paese/i di destinazione.

Il Green Pass è attivo in Italia? Ed in Europa?

Sì, il Green Pass è attivo sia in Italia che in Europa. Il sistema attualmente è valido per 12 mesi dal 1 Luglio 2021, dovrebbe quindi scadere il prossimo 1 Luglio 2022 ma potrebbe anche essere rinnovato o confermato definitivamente.

Come si verifica un Green Pass?

La validità del Green Pass si può verificare con l’app ufficiale VerificaC19. L’app necessità di una connessione a internet solo per scaricare le chiavi di autenticità aggiornate dai server centrali dell’UE. Poi sarà possibile operare senza connessione scannerizzando semplicemente i codici QR degli utenti da controllare.

Questo funzionamento è previsto perché il QR del Green Pass contiene moltissimi dati. Il contenuto delle informazioni non è leggibile immediatamente in chiaro, inoltre è firmato digitalmente con una Firma Elettronica Qualificata del Ministero della Salute.

Ciò significa, per intenderci, che se fossimo in grado di costruire un nostro codice qr con le informazioni corrette, questo non passerebbe i controlli perché non avrebbe una firma valida. L’app VerificaC19, in caso di invalidità o di certificato scaduto mostra una schermata di errore.

Diverso il funzionamento per quei certificati che sono ritenuti validi in Italia ma non in Europa, ad esempio il certificato emesso per un singolo tampone quando ne sono richiesti due. In questo caso l’app mostra una spunta su sfondo azzurro: l’utente potrà svolgere normalmente le attività nel territorio nazionale ma potrebbe essere respinto all’estero.

I certificati del tutto validi, sia in Italia che in Europa, sono verificati quando VerificaC19 mostra una spunta su sfondo verde.

Dall’app è possibile scegliere se verificare una “Guarigione/Vaccinazione” o un più generico “Tampone/Guarigione/Vaccinazione” ovverosia scegliere se controllare un Green Pass Rafforzato o un Green Pass Base.

VerificaC19 è disponibile su App Store e Google Play Store, i codici sorgenti sono invece disponibili su Github.

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Se ho dubbi posso parlare con qualcuno?

Se non ha ricevuto i codici di autorizzazione necessari per il download del Green Pass puoi provare a chiedere un recupero sulla piattaforma dgc.gov.it.

Puoi provare anche a leggere le risposte alle domande frequenti riguardo il sistema attualmente attivo in Italia, cercare le misure attualmente in vigore attuate dal Governo.

Cerca anche di documentarti da fonti accreditate ed attendibili evitando di credere a falsi miti e bufale. Qui trovi del materiale informativo distribuito dallo stesso Ministero della Salute. Su questa pagina invece trovi il portale tematico del Ministero.

Rimane a tua disposizione anche il numero pubblica utilità 1500 che puoi chiamare tutti i giorni a tutte le ore.


Fonti: Ministero della Salute – www.dgc.gov.it – governo.it

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Scritto da Massimiliano Formentin

Sono sempre stato un appassionato di tecnologia, il mio scopo con PcGenius è condividere questa mia curiosità con il mondo intero. Nella vita faccio anche altro: suono il pianoforte e mi occupo di web.