in ,

Domotica LowCost: ne vale la pena? Prodotti SwitchBot!

Negli ultimi mesi ho deciso che era giunto il momento di rendere smart la mia casa. Allora mi sono catapultato alla ricerca di una soluzione economica, come la maggior parte dei comuni mortali. Ho avuto occasione di provare i prodotti di SwitchBot: un’azienda che vende prodotti economici per la smart home. Oggi vi racconto com’è andata.

Iniziamo: è tempo di smart home!

Devo essere sincero: nonostante la mia grande passione per la tecnologia, i gadget per rendere smart la propria casa non mi hanno mai affascinato molto.

Però, prima di esprimere ogni giudizio, le cose vanno provate con mano.

Innanzitutto ho scoperto che parlare di questa categoria di gadget è qualcosa di molto difficile. Perché dipende molto da voi: da quali sono le vostre abitudini e com’è fatta la vostra casa. Le aziende cercano di mettere sul mercato prodotti che possano raggiungere un pubblico il più amplio possibile: studiano quali sono le abitudini più comuni delle persone e qual’è la tipica struttura delle case. Dunque, non è detto che voi rientriate sempre in questo target di pubblico. Potreste avere serie difficoltà a reperire un gadget per la smart home che vi soddisfi al 100%.

Per questo motivo, voglio cercare di trasmettervi qual’è stata la mia idea che mi sono fatto dopo aver provato una tipologia di gadget che non ho mai ritenuto che nella mia casa “ci dovessero assolutamente essere”.

Inoltre, sembra essere momentaneamente finita la moda di questa tipologia di gadget, che, fino a qualche anno fa, tra assistenti vocali e lampadine smart, ci sembrava fantascienza.

Comunque, partiamo dal principio. Ho addobbato la mia casa con:

  • Diversi pulsanti smart, allo scopo di automatizzare accensione e spegnimento delle luci;
  • Sensori di movimento per l’apertura e la chiusura delle tende;
  • Un umidificatore smart;
  • Un sensore di umidità e temperatura, per creare degli scenari con l’umidificatore smart;
  • Lo SwitchBot-Hub che serve per collegare tutti i dispositivi e farli comunicare con Alexa e Google Home (altrimenti ciò non sarà possibile) ed è dotato di un sensore IR molto interessante.

Pochi elementi, tutti connessi ad Amazon Alexa e Google Home Mini, per poter capire quanto fosse comodo tutto ciò.

L’inizio non è stato dei più entusiasmanti: la configurazione dei singoli dispositivi SwitchBot è stata parecchio macchinosa, e poco adatta ad un pubblico di persone meno esperte di tecnologia.

L’applicazione che gestisce tutti questi dispositivi è molto ben fatta: chiara e intuitiva, nonostante una grafica non proprio al passo con i tempi; ma, ripeto, la prima configurazione ha richiesto un po’ più di tempo del dovuto.

img4

I mesi successivi: tutto molto bello, ma poi…

Una volta posizionati tutti i dispositivi smart nel posto più adatto, Alexa non ha mai sbagliato un colpo. Basta pronunciare le solite “frasi standard” e come per magia ecco le tende che si muovono, le luci che si accendono/spengono, l’umidificatore che si attiva in autonomia quando l’aria diventa troppo secca, o quando viene rilevata una certa temperatura. Grazie all’integrazione con Alexa (e Google Home) ho potuto impostare diversi scenari, i quali hanno sempre funzionato alla perfezione. Nota dolente: i gadget SwitchBot non sono compatibili con Apple Homekit (ma solo con Siri Shortcuts, ma non ho avuto modo di fare dei test). Mi è piaciuto sfruttare molto il sensore IR integrato nell’hub centrale, in quanto mi ha permesso di comandare vocalmente l’accensione e lo spegnimento delle mie TV. Non chiedetemi come, ma riuscivo ad accendere anche la TV della cucina dal salotto (nonostante ci sia un muro in mezzo). Sono riuscito ad interagire anche con il condizionatore: ma solo per accenderlo e spegnerlo, non per regolare la temperatura.

img1

All’inizio era tutto molto bello. Poi, con il passare dei mesi, mi sono lentamente dimenticato di tutto ciò e l’entusiasmo è calato. Spesso mi trovavo a fare tutto più velocemente nel modo classico: premendo interruttori, alzandomi dal divano per aprire o chiudere le tende perché poi dovevo uscire. Insomma, riassumendo, ho trovato questo piccolo ecosistema

PER ME NON INDISPENSABILE.

Sapete benissimo come funziona la tecnologia: ci sono certi prodotti che provi, e poi non ne puoi più fare a meno. Altri che provi, e che si rivelano non indispensabili nell’uso di tutti i giorni. Ecco: questa “tipologia” di smart home non l’ho trovata indispensabile.

Non sto criticando in alcun modo i prodotti di SwitchBot: sto facendo un discorso più generale e, se vogliamo, “filosofico”. Perché i prodotti di questa azienda sono molto validi, se li trovate in vendita ad un buon prezzo (cosa non facile).

Non pensate di fare un piccolo investimento, simile a questo, soltanto per dire: “Proviamo qualche gadget tech a caso per rendere la casa smart” e aspettarvi di rimanerne stupiti.

img2

Il vero senso della smart home

Il prossimo passo da fare, per dare un senso all’opera, è espandere questo ecosistema. SwitchBot offre tanti altri prodotti: si tratta di un’ecosistema in continua espansione. Quando decidete di acquistare dei gadget per rendere la vostra casa smart

L’ecosistema è fondamentale.

Perché è fondamentale che tutti i dispositivi siano ben integrati, e in grado di comunicare tra loro. Se scegliete di cominciare con degli ecosistemi ancora più economici, fate dunque molta attenzione! Perché, spesso, mettere assieme dispositivi che fanno la stessa cosa, ma che appartengono ad ecosistemi e brand differenti, diventa quasi impossibile.

Quando decidete di acquistare dei prodotti tecnologici, dovete sempre chiedervi: questo prodotto è in grado di arricchire la mia esperienza come utente? Se fate degli acquisti, così, solo per curiosità, appagherete quel senso di curiosità: ma, nella maggior parte dei casi, nulla di più.

Inoltre dovete capire bene se i gadget che andate a comprare sono compatibili con la vostra casa. Ad esempio, il bottone smart che ho sugli interruttori della luce, non è una soluzione super-elegante: ma, grazie al comodo adesivo fornito nella confezione, riesco ad accendere e spegnere la luce (senza quell’adesivo, riuscirete a fare solo 1 delle 2 operazioni: meno male che in casa SwitchBot ci hanno pensato subito!).

img3

Con il sensore di movimento per le tende mi sono trovato piuttosto bene. Se non fosse per il fatto che in salotto ho una tenda con una “corsa” molto lunga: devo quindi dare il tempo al sensore di attivare il motorino, che poi procede molto lentamente. Ma, in verità, non è lento: è la mia porta-finestra del salotto che è immensa e se ho voglia di aprirla perché devo uscire un attimo, devo star lì 30 secondi ad aspettare che il sensore mi apra la tenda.

ezgif.com gif maker
In basso a destra potete notare che c’è qualcosa di appeso alla tenda. Si tratta di un pannello solare che ricarica la batteria di questo accessorio: GENIALATA!

Ecco che quindi questo sensore risulta più comodo in diverse altre circostanze: se abbiamo una finestra in uno studio, e vogliamo che la tenda si apra solo quando la luce esterna rilevata è sotto una certa soglia.

I prodotti sono molto validi, ma solo in determinati contesti

E quindi?

Riassumendo: i prodotti SwitchBot sono molto validi, ma solo se acquistati a buon prezzo e se compatibili con le nostre esigenze di smart home. L’applicazione è molto ben fatta, ma probabilmente avrete qualche difficoltà nella prima configurazione dei diversi dispositivi.

Come accennato, valuterò se espandere la mia smart home con i dispositivi prima citati, come videocamere di sorveglianza, in quanto SwitchBot si sta espandendo anche verso questo fronte. Vi terrò aggiornati :)!

Morale della favola? Ricordatevi che non è tutto oro tutto ciò che luccica. Prima di fare un qualsiasi acquisto, analizziamo realmente quali sono le nostre esigenze. Evitiamo di acquistare prodotti che verranno utilizzati 1 volta, e poi abbandonati nel dimenticatoio, perché non hanno senso!

Come avete potuto intuire, quella di oggi non voleva essere una classica recensione, ma una riflessione personale, nel piccolo di una persona comune, sulla smart home. Spero di avervi dato qualche spunto :).

Segnala

Scritto da Michele Falcomer

"Non si può descrivere la passione, la si può solo vivere". Con questa citazione di Enzo Ferrari, vivo la passione per la tecnologia, i videogiochi e il mondo dello sport, sapendo che si vive una volta sola!