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Immuni, l’app italiana per il contact tracing, è arrivata

Immuni è finalmente pronta al rilascio, dopo un lungo periodo di attesa e di una breve fase di beta testing che ha coinvolto alcune regioni ora l’app è disponibile e funziona per tutti i cittadini italiani assistiti in Italia.

Qui su PcGenius abbiamo tentato di raccogliere in questa pagina tutte le informazioni utili su Immuni, senza escludere i dubbi e le domande che molti possono giustamente porsi. Per qualsiasi dubbio o domanda rimaniamo disponibili, come sempre, ad avviare un dialogo costruttivo qui nei commenti o, nel caso fosse necessario, per email.

Le fonti presenti, sono tutte verificabili cliccando sui link presenti di volta in volta.

Indice:
RiassuntoDubbiFunzionamentoDisponibilitàDati RaccoltiFAQ

Scarica Immuni ed aiuta chi ne ha più bisogno

Immuni è un’applicazione utile e di fondamentale importanza per aiutare la tua famiglia, i tuoi amici, vicini, conoscenti, connazionali e così via a rientrare al più presto ad una vita normale. L’applicazione non raccoglie dati personali. Se hai dei dubbi ti invitiamo a leggere l’articolo o ad informarti solo dalle fonti ufficiali. Per ulteriori informazioni puoi visitare il sito immuni.italia.it o chiamare il numero verde 800 91 24 91.

Grazie per il tuo sostegno,
il team di PcGenius

Facciamo un breve recap?

Partiamo dall’inizio: tra le proposte per contenere i contagi da coronavirus al vaglio degli esperti c’era la possibilità di realizzare una applicazione in grado di tenere tracciare degli spostamenti delle persone sulla scia di quanto fatto dalla Corea del Sud per bloccare i focolai di Covid con una soluzione unica valida per tutti i paesi dell’Unione Europea.

Il 23 Marzo 2020 il Ministero per l’Innovazione e lo Sviluppo Digitale rese disponibile sulla propria piattaforma web un bando di gara “Fast Call” suddiviso in due macroaree: la prima inerente alla telemedicina, la seconda legata al Data Analysis e quindi al Contact Tracing.

Il 10 Aprile, tramite degli appositi comunicati stampa, Google ed Apple rispettivi produttori dei sistemi operativi per smartphone Android ed iOS hanno annunciato di essere a lavoro su delle API (Covid-19 Exposure Notification) per permettere alle autorità sanitarie locali di sviluppare applicazioni universali che possano abbattere il muro di interoperabilità tra i due sistemi.

Il 18 Aprile, Domenico Arcuri (commissario straordinario per il potenziamento delle infrastrutture ospedaliere necessarie a far fronte all’emergenza COVID-19), in conferenza stampa annuncia che “il ministro dell’Innovazione Paola Pisano ha insediato una commissione che ha individuato l’applicazione prodotta dalla Bending Spoon, società che ha donato l’app (Immuni, ndr) al Governo a titolo interamente gratuito, qui dunque nessuno ci guadagna. Inoltre ha aggiunto – l’installazione di questa app sarà solo volontaria, anche se ovviamente noi ci aspettiamo che un numero molto alto di cittadini collabori: almeno il 70% della popolazione italiana dovrebbe installarla in modo da darle un significato importante. Infine, quando l’app arriverà sui telefoni dei nostri concittadini ne garantirà completamente l’anonimato in ossequio alle normative nazionali e comunitarie sulla privacy: utilizzerà la tecnologia bluetooth e non la geolocalizzazione, come prevedono le norme”.

Nel corso delle successive giornate il Governo guidato da Giuseppe Conte ha dovuto chiarire diversi dubbi circa la scelta della commissione guida dalla Ministra Pisano di affidare l’incarico a Bending Spoons, sul funzionamento dell’applicazione, sulle tempistiche di rilascio, sul trattamento dei dati personali e così via.

In ogni caso, molte risposte sono arrivate insieme all’apertura delle repository del progetto su Github (noto portale usato dagli sviluppatori per convivere del codice sorgente, ricevere segnalazioni e correggere quanto prima il prodotto prima che venga rilasciato al pubblico) nella giornata del 15 Maggio 2020.

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Nella giornata del 15 il team di Bending Spoon ha iniziato a caricare le prime schermate di Immuni per poi caricare il codice sorgente comparabile delle app per iOS e Android circa 10 giorni dopo rilasciando l’app sotto licenza open source GNU Affero General Public License v3.0. Il Backend, ovvero il funzionamento lato server, è arrivato il 30 Maggio fornendo così l’ultimo tassello in grado di completare il puzzle.

Il 21 Maggio invece sono arrivate le Api Covid-19 Exposure Notification per tutti: per iOS bisogno dotarsi almeno della versione 13.5 mentre i dispositivi Android nel corso tempo riceveranno un update dei Google Play Services che introdurranno la novità nei vari smartphone.

Il 27 Maggio i giornali iniziano ad annunciare l’arrivo di Immuni e la partenza della sperimentazione in alcune regioni, nello specifico in Liguria, Abruzzo e Puglia. Viene anche affermato che l’app dovrebbe arrivare all’incirca tra la domenica della stessa settimana ed il Lunedì subito successivo (quindi tra il 31 Maggio ed il 1 Giugno).

Nella serata del 1° Giugno Immuni appare finalmente nell’App Store di Apple e nel Play Store di Google per i dispositivi Android. Tra le varie critiche, sgomenti, dubbi e perplessità il progetto di Contact Tracing voluto dal Governo finalmente sale sul palco.

Il 12 Giugno viene fatto sapere che la Regione Liguria (una delle regioni che aveva aderito alla fase di beta testing) attraverso le ASL presenti sul territorio ha registrato tre casi positivi. I soggetti individuati poi hanno fornito volontariamente ed in pieno anonimato i propri token tramite Immuni.

Dalla giornata di Lunedì 15 Giugno Immuni diventa pienamente operativa in tutto il territorio nazionale. Nella fase di testing nelle regioni non aderenti l’app funzionava solo da raccoglitore senza fornire alert. Ora, invece, tutto il meccanismo risulta attivo.

Quali sono i dubbi su Immuni?

Immuni principalmente è stato criticato, come progetto, per la scarsa trasparenza d’azione che il Governo Italiano ha avuto nel comunicare i modi, i dettagli ed il funzionamento dell’applicativo.

Ora che l’applicazione è apparsa prima su Github ed ora negli store dei vari dispositivi possiamo affermare che:

  1. Immuni è Open Source, rilasciato sotto licenza GNU Affero General Public License: questo significa che tutti coloro che ne sono in grado possono visionare, modificare e correggere il codice di Immuni segnalando malfunzionamenti e, nel caso, anche delle possibili soluzioni
  2. L’applicazione fa uso della soluzione unica pensata da Apple e Google: le Exposure Notification, di cui è apparsa subito una chiara documentazione, hanno proposto un modello decentralizzato focalizzato sulla protezione dell’utente in grado di limitare notevolmente gli abusi di potere dei governi nazionali.
  3. Non è richiesto il GPS né l’accesso alla rubrica telefonica: le Exposure Notification su cui Immuni si basa prevede esclusivamente l’uso del bluetooth per scambiare informazioni anonime, temporanee e protette che contengono solo un codice, la potenza del bluetooth e la durata del contatto
  4. Il download di Immuni e la segnalazione della positività non sono obbligatori: il Governo Italiano ha deciso di non obbligare i propri cittadini a scaricare Immuni anche se sarebbe auspicabile che il 60-70% della popolazione residente proceda all’installazione per avere dei dati attendibili. La positività, che il Sistema Sanitario Nazionale conosce a prescindere grazie all’esito dei tamponi, è anch’essa opzionale e serve solo ad avvisare i dispositivi con cui siamo entrati in contatto che potrebbero essere stati esposti al virus.
  5. Secondo il Garante per la Privacy il trattamento dei dati è legittimo e proporzionato: qui è possibile leggere il provvedimento (9356568) del 1° Giugno con tutti i passaggi che hanno portato l’Autorità competente alla decisione

Come funziona Immuni?

Immuni si basa sul framework (API) di Apple e Google. Il principio è che due telefoni compatibili sono in grado di scambiarsi, in piena sicurezza, dei codici (token) alfanumerici, temporanei e pseudonimizzati che contengono l’avvenuto contatto, la durata del contatto (non meno di 5 minuti) e la potenza del segnale (così da poter calcolare la distanza ed un fattore di rischio). Utilizzando la funzionalità Bluetooth Low Energy si limita al massimo il consumo energetico richiesto da Immuni per funzionare.

Lo scenario è il seguente:

  1. Marco e Federica hanno installato Immuni sul proprio telefono
  2. Federica chiede a Marco di uscire e quest’ultimo accetta
  3. I due si vedono al bar e bevono un caffè assieme
  4. Gli smartphone in loro possesso si scambiano due token, i codici verranno salvati solo sui rispettivi telefoni
  5. La serata finisce ed i due rincasano
  6. La mattina successiva Marco fa un tampone e risulta positivo: decide di segnalarlo su Immuni condividendo i suoi codici casuali degli ultimi 14 giorni
  7. Il telefono di Federica scarica l’ultima lista dei token appartenenti a persone positive al Covid, trova una corrispondenza ed avverte la sua proprietaria.
  8. Federica nota che lo smartphone è suonato, lo apre e scopre che Immuni ha rilevato un contatto e che quindi potrebbe essere stata esposta al Covid-19
  9. La ragazza decide di seguire le istruzioni dell’app, apre l’apposita schermata e leggere cosa fare per rimanere al sicuro, inoltre contatta il proprio medico per avvisarlo.

Da dove è possibile scaricare Immuni?

Immuni è disponibile sull’App Store e sul Google Play Store. Se non compare potrebbe significare che il nostro dispositivo non è compatibile con l’applicazione o che il sistema potrebbe non essere aggiornato.

É possibile scaricare l’app anche partendo da qui. Basta cliccare sul pulsante disponibile qui sotto relativo al proprio store di appartenenza:

‎Immuni
Price: Free

Compatibilità per iOS:
iPhone con iOS versione 13.5 o superiore. Aggiorna iOS all’ultima versione disponibile prima di effettuare il download di Immuni. I modelli di iPhone che supportano iOS 13.5 sono i seguenti: 11, 11 Pro, 11 Pro Max, Xr, Xs, Xs Max, X, SE (2nd generation), 8, 8 Plus, 7, 7 Plus, 6s, 6s Plus, SE (1st generation).

Immuni
Price: Free

Compatibilità per Android:
Smartphone con Bluetooth Low Energy, Android versione 6 (Marshmallow, API 23) o superiore e Google Play Services versione 20.18.13 o superiore (tutti e tre i requisiti sono necessari per usare Immuni).

In alternativa è possibile scaricare l’applicazione anche seguendo il sito ufficiale immuni.italia.it che tra i dettagli specifica anche che a breve arriverà una versione anche per smartphone Huawei privi del Play Store.

In caso di necessità è possibile anche chiamare il numero verde 800 91 24 91, tutti i giorni dalle 8 alle 20. Il Data Privacy Officier, in caso di necessità, è raggiungibile tramite email ordinaria (responsabileprotezionedatipcm@governo.it) o tramite pec (USG@mailbox.governo.it).

Quali dati raccoglie Immuni su di me?

Nella “Tabella A” dell’informativa completa sulla privacy presente all’interno dell’app si apprende che per tutti gli utenti Immuni raccoglie 4 dati:

  • Provincia di Domicilio: è la provincia indicata dall’utente durante la prima configurazione dell’applicazione e permette al Ministero della Salute di monitorare lo sviluppo dell’epidemia. Il dato viene archiviato fino alla cessazione dello stato d’emergenza e comunque non oltre il 31 Dicembre 2020;
  • Indicatori di corretto funzionamento: si tratta di indicatori che rilevano se l’app sta funzionando correttamente (ad esempio il fatto che il bluetooth risulti attivo) e permettono agli sviluppatori di correggere eventuali difetti nel funzionamento di Immuni. Il dato viene archiviato fino alla cessazione dello stato d’emergenza e comunque non oltre il 31 Dicembre 2020;
  • Token Temporanei: un codice temporaneo generato in modo casuale dai dispositivi degli utenti che permette all’app di validare gli indicatori di corretto funzionamento e gli altri dati statistici inviati dall’app. Vengono archiviati sul telefono al massimo per due mesi.
  • Indirizzo IP: si tratta dell’indirizzo che il dispositivo usa per connettersi a internet ed è necessario conoscerlo per far comunicare lo smartphone con il server dell’app.

Per chi risulta esposto al rischio di contagio verranno trattati altri due dati:

  • la ricezione notifica di esposizione: ovvero il fatto che l’utente è stato avvertito di un contatto a rischio avuto in precedenza. Il dato permette di stimare il numero degli utenti che sono stati avvertiti dall’app di un potenziale rischio di contagio senza poter risalire all’identità effettiva del proprietario. Permette inoltre al SSN di avviare iniziative e risorse necessari per prendersi cura degli utenti che hanno ricevuto la notifica. La ricezione viene archiviata fino alla cessazione dello stato d’emergenza e comunque non oltre il 31/12/2020.
  • la data dell’ultimo contatto a rischio: è la data dell’ultimo giorno in cui è avvenuto un contatto con una persona positiva al Covid-19. Il dato permette di stimare quando potrebbero manifestarsi eventuali sintomi e quindi permettere al SSN di avviare iniziative e risorse necessari per prendersi cura degli utenti che hanno ricevuto la notifica. La ricezione viene archiviata fino alla cessazione dello stato d’emergenza e comunque non oltre il 31/12/2020.

Per chi risultasse positivo e decidesse di comunicare il proprio stato su Immuni è previsto il trattamento di altri ulteriori 4 dati:

  • Chiavi di esposizione (temporary exposure key – tek): sono chiavi con cui il dispositivo dell’utente ha generato i codici casuali inviti, fino ad un massimo di 14 giorni precedenti, ai dispositivi con cui l’utente è entrato in contatto. Queste chiavi consentono di avvertire del rischio di contagio tutti gli utenti entrati in contatto con la persona positivo senza risalire alla posizione, all’identità o al luogo dove l’incontro è avvenuto. La conservazione massima è di 14 giorni.
  • Indicatori di rischio precedenti contatti: sono indicatori che permettono di stimare i livelli di rischio del contatto avvenuto con un altro utente risultato positivo al virus permettendo così al Ministero della Salute di rendere più accurato il modello con cui l’app decide se un contatto è sufficiente a rischio da far scattare una notifica. Gli indicatori vengono conservati fino alla cessazione dello stato d’emergenza e comunque non oltre il 31 Dicembre 2020.
  • OTP: è un codice di 10 caratteri generati dall’app che va dettato all’operatore sanitario dall’utente risultato positivo per caricare volontariamente le proprie chiavi di esposizione e gli indicatori di rischio. Il codice è valido fino ai 2 minuti e 30 secondi successivi alla generazione.
  • Data di comparsa dei sintomi o di prelievo del tampone: è il giorno in cui l’utente ha sviluppato sintomi compatibili con il Covid-19, o, in caso di utente asintomatico, la data del prelievo del tampone. Questa informazione va comunicata insieme al codice OTP all’operatore sanitario, l’app informerò soltanto gli utenti entranti in contatto con l’individuo positivo a ridosso della comparsa dei sintomi o del prelievo del tampone per ridurre al minimo i falsi allarmi. La data viene conservata fino alla cessazione dello stato d’emergenza e comunque non oltre il 31 Dicembre 2020.

Chi mi contatterà se sono positivo?

In caso di positività ad un tampone sarà il Dipartimento di Prevenzione dell’ASL competente a contattarti. Raccoglieranno alcune informazioni e verificheranno se hai installato Immuni sullo smartphone.

In caso positivo l’operatore ti chiederà di aprire Immuni e di comunicare il codice OTP di 10 numeri per poter inserire la data del tampone o dell’inizio della manifestazione dei sintomi.

Immuni ti chiederà se vuoi inviare le tue chiavi di esposizione al server dell’app che dopo aver verificato l’OTP le metterà a disposizione di tutti i dispositivi su cui è installata l’applicazione.

Passa qualcuno per strada e dovrò andare in quarantena?

No. Assolutamente no. Nella privacy policy di Immuni viene specificato che tramite un algoritmo sarà l’applicazione a decidere se sei stato esposto ad un rischio troppo elevato e di mostrarti, di conseguenza, la notifica d’esposizione con le istruzioni sul da farsi. Questo limita al minimo il rischio di comunicazioni falso-positive.


Ricapitoliamo un’ultima volta le varie domande!

A cosa serve Immuni?

Immuni avvisa i cittadini a rischio esposizione da Covid-19 tramite una notifica sul proprio smartphone con le istruzioni da seguire per contenere i contagi.

Chi ha lavorati su Immuni?

L’azienda che ha sviluppato Immuni è Bending Spoons, azienda scelta da una apposita commissione del Ministero per l’Innovazione e la Digitalizzazione guidato dal Ministro Paola Pisano. Bending Spoons è affiancata dalla società pubblica PagoPa Spa.

Dove sono archiviati i miei dati?

I dati generati dall’applicazioni sono salvati sul tuo telefono e, all’occorrenza comunicati ad altri telefoni o ai server di Sogei (soggetto controllato interamente dal Ministero dell’economia e delle finanze).

É obbligatorio usare Immuni?

No, ma è altamente consigliato. Gli esperti affermano che l’applicazione sarà utile solo se la maggioranza degli italiani ne farà uso (la percentuale esatta si aggira intorno al 60-70% della popolazione)

Dove posso scaricare Immuni?

Dagli store ufficiali del tuo smartphone iOS o Android. Qui puoi scaricare l’app per iPhone e qui quella per Android (con Play Service abilitati).

É obbligatorio segnalare la positività a covid-19 su Immuni?

No ma è altamente raccomandabile. Segnalando la positività non comunichi la tua identità o quella dei contatti con cui sei entrato in contatto col tuo dispositivo. Puoi avvertire però le persone a rischio di essere potenzialmente entranti in contatto con il virus e quindi di permettere loro di prendere le dovute precauzioni.

Immuni durerà per sempre?

No. L’applicazione smetterà di funzionare non appena lo stato d’emergenza sarà decaduto e comunque non oltre il 31 Dicembre 2020. Oltre questo periodo nessun dato collegato rimarrà salvato all’interno di Immuni o dei servizi collegati (ad esempio i server di Sogei).

Immuni si basa sulla soluzione pensata da Apple e Google?

Sì. Immuni fa uso delle API per il Covid-19 Exposure Notification. Ciò significa che l’app è sicura e che nessun dato sensibile verrà collezionato. Qui trovi un’approfondimento sul modello decentralizzato voluto da Apple e google.

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Scritto da Massimiliano Formentin

Sono sempre stato un appassionato di tecnologia, il mio scopo con PcGenius è condividere questa mia curiosità con il mondo intero. Nella vita faccio anche altro: suono il pianoforte e mi occupo di web.