L’Anti Trust americana si è espressa: i Big Four sono risultati colpevoli e sono stati paragonati ai “baroni del petrolio” e ai “magnati delle ferrovie”.
Indice
Le accuse:
- Amazon: è accusata di danneggiare i piccoli venditori sulla sua piattaforma e di raccogliere i dati dei rivenditori terzi per imporre le sue strategie di mercato.
- Apple: è accusata di monopolio per il suo App Store, collegato al caso Fortnite il capo d’accusa di “pretendere” il 30% di commissioni dagli sviluppatori
- Facebook: è accusata di avere una posizione di monopolio per la pubblicazione e la gestione delle pubblicità all’interno del proprio sito web.
- Google: le accuse sono esattamente quelle di Facebook per la pubblicità. Si aggiunge però l’abuso di posizione dominante per il motore di ricerca “Google Search”.
Verdetto
Così come esistono oggi, Apple, Amazon, Google e Facebook possiedono ciascuna un significativo potere di mercato su ampie aree della nostra economia. Negli ultimi anni, ciascuna azienda ha esteso e sfruttato il proprio potere sul mercato in modi anticoncorrenziali. La nostra indagine non lascia dubbi sul fatto che c’è una chiara e impellente necessità per il Congresso e per le agenzie antitrust di intraprendere azioni per il ripristino della concorrenza, il miglioramento dell’innovazione e la salvaguardia della nostra democrazia.
Jerrold Nadler [Presidente del Comitato Giudiziario], David N. Cicilline [Presidente del sottocomitato Antitrust]
Cosa potrebbe accedere ora?
- le quattro aziende potrebbero subire delle importanti separazioni, un po’ come è stato per Google ed Alphabet
- si avvierà un processo burocratico che dovrebbe sfociare con l’adeguamento del Clayton Act, Sherman Act e Federal Trade Commission Act ai giorni nostri
- potrebbe essere inserito un divieto di auto-preferenza così da garantire una neutralità del servizio
- verrà richiesto di garantire l’interoperabilità e la portabilità dei dati tra le varie reti concorrenti, un po’ come sta facendo l’Europa con il GDPR in materia di privacy
- verrà richiesto garantire un giusto processo nel caso di azione contro i partecipanti al mercato
- verranno definite regole free per vietare l’acquisizioni strategiche che vadano a minanare la concorrenza
- verranno eliminate le clausole di arbitrato forzato anticoncorrenziale
- la FTC e la Divisione Antitrust del Dipartimento di Giustizia verranno potenziate
- verrà promossa la trasparenza e la democratizzazione delle agenzie antitrust (forse per ristabilire il decaduto Privacy Shiled tra Europa ed USA)
Perché questo processo?
Il processo iniziato quasi un’anno e mezzo fa era stato richiesto dalle indagini dell’antitrust americana sul presunto comportamento anti-concorrenziali di Google, Apple, Facebook e Amazon e dei rispettivi CEO, Mark Zuckerberg, Sundar Pichai, Jeff Bezos e Tim Cook.
L’operazione, ora conclusa, si è tradotta in ben 449 pagine di report, 7 udienze, 1,3 milioni di documenti interni e comunicazioni da 38 esperti antitrust e 240 persone intervistate tra operatori del mercato ed ex dipendenti delle quattro società.
Se volessimo motivare le indagini dell’antitrust in poche e semplici parole, però potremmo usare le stesse motivazioni, preoccupate, della stessa autorità usa: “Un modello allarmante di pratiche commerciali che degradano la concorrenza e soffocano l’innovazione”, sono le parole gravi dell’accusa, che rilancia: “adotteremo le misure necessarie per rendere responsabili i trasgressori”.