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Canone Rai: Facciamo chiarezza

daMassimiliano Formentin
9 anni fa
in Internet
Tempo di lettura: 4 minuti di lettura
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Home | Internet | Canone Rai: Facciamo chiarezza

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Televisione in casa? Se la risposta è si, il canone si paga. In questo articolo cercheremo di fare chiarezza e di fare luce su tutte le domande che riguardano il canone rai, spostando lo sguardo dalle nostre case fino ai nostri amici in Europa e nel mondo. Iniziamo.

Indice

Toggle
  • Cos’è il Canone Rai
  • Chi deve pagare il Canone?
  • Ci sono esenzioni?
  • Come si richiede l’esenzione?
  • Perché si chiama Canone Rai?
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  • Come mai si chiama Canone Rai?
  • Il canone Rai e la Rai, il legame fantasma
  • Dove vanno i soldi che paghiamo annualmente?
  • Perché sulla corrente elettrica?
  • In tanto in Europa…
    • Quanto costa?
    • Come funziona?
    • Quanto incide sui cittadini?

Cos’è il Canone Rai

Il Canone Televisivo, che impropriamente chiamiamo “Canone Rai” è un imposta sulla detenzione di apparecchi atti o adattabili alla ricezione di radioaudizioni televisive nel territorio Italiano.

Chi deve pagare il Canone?

Secondi il R.D.L. 21 febbraio 1938, n. 246 art. 1, in materia di “Disciplina degli abbonamenti alle radioaudizioni, il Canone deve essere pagato da:

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Chiunque detenga uno o più apparecchi atti od adattabili alla ricezione delle radioaudizioni è obbligato al pagamento del canone di abbonamento, giusta le norme di cui al presente decreto

Ci sono esenzioni?

Si, sono presenti delle esenzioni per permettono al cittadino di non pagare il canone.

E’ esentato:

  • Chiunque non disponga della tv o di apparecchi atti o adattabili alla ricezione delle radioaudizioni.
  • Chiunque abbia una seconda abitazione ed abbia già pagato il canone nella abitazione in cui è residente.
  • Gli anziani:
    • Ovvero coloro che hanno compiuto almeno i 75 anni d’età
    • Reddito non superiore ad 8000 euro annui
    • Nel nucleo familiare non devono essere presenti altri soggetti ad eccezione del coniuge
  • Si è esentati dal pagamento anche qualora il canone sia già stato versato dal coniuge
  • I proprietari di case date in affitto non devono pagare il canone nel caso in cui ci sia un apparecchio radiofonico o televisivo di proprietà degli inquilini ma l’utenza elettrica è rimasta intestata al titolare dell’immobile, se negli immobili non ci sono tv e per le seconde case.
  • Sedi Militari:
    • ospedali militari, Case del soldato e Sale convegno dei militari delle Forze armate sono esentate dal pagamento del Canone
    • gli alloggi privati, anche se situate all’interno di sedi militari, sono soggetti al pagamento del canone e per tanto non sono esonerate.
  • Agenti Diplomatici e consolari:
    • Se stranieri accreditati in Italia e a condizione che nel paese da loro rappresentato pure i rappresentanti diplomatici italiani ivi accreditati godano di uguale trattamento.

Come si richiede l’esenzione?

Per richiedere il rimborso è sufficiente visitare la pagina adibita allo scopo dell’Agenzia delle Entrate seguendo le istruzioni e scaricando i moduli specifici.

Perché si chiama Canone Rai?

Il canone, non si chiama “canone rai”, ma “canone televisivo”, l’uso errato del termine e l’associazione alla Rai è dovuto al fatto che un tempo, prima della diffusione del libero mercato erano presenti i soli canali della rai

Come mai si chiama Canone Rai?

In verità non si chiama Canone Rai, ma Canone Televisivo, l’associazione alla Rai è dovuto dal fatto che prima che fosse possibile per le aziende comprare frequenze e trasmettere liberamente i propri canali, erano presente esclusivamente i canali della Rai.

Il canone Rai e la Rai, il legame fantasma

Da allora si è sempre pensato che la Rai fosse implicata nel Canone come fonte di guadagno e di rendita, ma in realtà non è così. Il tutto è stato ribadito nella Sentenza del 20/11/2007 dalla Corte di Cassazione, numero 24010:

Non trova la sua ragione nell’esistenza di uno specifico rapporto contrattuale che leghi il contribuente, da un lato, e l’Ente Rai, che gestisce il servizio pubblico radiotelevisivo, dall’altro, ma costituisce una prestazione tributaria, fondata sulla legge, non commisurata alla possibilità effettiva di usufruire del servizio de quo

Dove vanno i soldi che paghiamo annualmente?

Alla Rai spettano parte dei soldi, ma non tutti. Una parte del contributo che paghiamo annualmente servono a finanziare la televisione pubblica, ovvero la Rai; ma il resto dei soldi andranno ad abbattere i costi di altre tasse per ridurre la pressione fiscale dei cittadini italiani.

Da qui al 2018, alla Rai andranno circa 600 milioni di euro (la stessa cifra di tutto il 2015), mentre 450 milioni di euro andranno allo Stato, soldi che andranno usati per coprire una piccola parte di altre tasse.

Perché sulla corrente elettrica?

Dato che l’uso della televisione è direttamente collegato alla fruizione costante di corrente elettrica, si è deciso di far pagare il Canone direttamente in bollette, così facendo la tassa non è facilmente evadibile (l’evasione del “Canone Rai” è attualmente del 25%).

Per capirci, l’idea è che se tutti pagano, servizio e qualità aumentano, evasione e costi diminuiscono.

In tanto in Europa…

Quanto costa?

Il canone televisivo costa molto di più in Svizzera e nei paesi nordici, con un costo triplo rispetto all’Italia, la classifica parte dai 350 euro fino ad arrivare ai paesi dove il canone costa meno; il nostro paese è quartultimo (100 euro), seguito dalla Repubblica Ceca e Polonia (poco più di 50 euro) e Slovacchia (circa 50 euro)

Come funziona?

In Europa il canone televisivo finanzia la televisione nazionale in molti modi differenti, nell’infografica in alto è possibile notarlo dalle 3 differenti sfumature di blu.

Il Canone può esistere ed essere pagato in toto dal cittadino, esistere ma essere finanziato parzialmente dallo stato con sostegni governativi, coesistere con la pubblicità, o essere un modo per sopprimere completamente la pubblicità.

Nei paesi europei esistono queste tre distinzioni:

  • Canone con Sostegno Governativo e/o Pubblicità:
    • es. Spagna, Portogallo, Olanda, Ungheria
  • Solo Canone (no pubblicità):
    • es. Norvegia, Danimarca, Finlandia, Svezia, Regno Unito, Francia
  • Canone e Pubblicità:
    • es. Svizzera, Germania, Belgio, Irlanda, Slovenia, Croazia, Italia, Repubblica Ceca, Polonia

Quanto incide sui cittadini?

Sul reddito annuale dei cittadini, i paesi nordici e la svizzera continuano a governare nella classifica, incidendo nell’ordine del 0,8 – 1 punti percentuali.

Sul fondo della classifica troviamo Italia, Repubblica Ceca, Polonia e Slovacchia, paesi dove la pressione fiscale sulla tasta televisiva è all’ordine dello 0,4%.

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Massimiliano Formentin

Massimiliano Formentin

Massimiliano è un IT System Administrator con il pallino del blogging, scrivere è una delle due passioni. Nel tempo libero suona il pianoforte e fa volontariato ma spesso aiuta amici e parenti con lo SPID e cose simili. Si sta formando sull'applicazione delle normative in merito al trattamento dei dati personali nelle aziende e nei servizi digitali riguardo GDPR ma anche NIS2.

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